”Tutte le statistiche e i sondaggi d'opinione, sono concordi nell'affermare che l'attenzione all'ambiente, le politiche ambientali di un'impresa, stanno diventando un elemento di valore anche economico, un requisito di competitività, un segnale di modernità e di aggiornamento. Credo che tutto questo spinga la classe imprenditoriale a metabolizzare e acquisire l'idea che essere sostenibili non solo e' un dovere ma anche una opportunità di sviluppo". Lo ha sottolineato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
“Fino a quando le prescrizioni ambientali sono viste come costi, come investimenti a perdere, si guarda imprenditorialmente indietro e si alimenta la contrapposizione fra interessi privati e interessi della collettività. Nel momento in cui, come oggi sta avvenendo, la sostenibilità diventa patrimonio culturale condiviso, diventa discriminante qualitativa, diventa elemento di competitività si mette in moto un processo virtuoso che guarda al futuro e vede nell'ambiente un nuovo volano economico ed occupazionale, ma anche un elemento aggregante della comunità nazionale”.
“Esiste ormai un “sentire italiano” diffuso – ha aggiunto -, che vale per l'opinione pubblica quanto per il mondo imprenditoriale, che associa all'ambiente una visione complessiva della società e che può sostenere il cambiamento in chiave di sostenibilità di cui il Paese ha bisogno. L'Italia ha gli strumenti, le risorse, le professionalità, la cultura per essere protagonista dell'economia green del terzo millennio e fra poco più di un mese, con l'Expo, avrà la possibilità di mettere in mostra su un palcoscenico mondiale le sue buone pratiche, le sue eccellenze e le sue potenzialità”.