In occasione di due bandi di gara per progettazione e direzione lavori (in Valle di Schievenin e a Pedavena), inseriti nel progetto “Valorizzazione turistica del Feltrino”, l’autorità comunale ha deciso di adottare il criterio del massimo ribasso per aggiudicare la gara.
Una scelta che viene giudicata grave e sbagliata da qualsiasi punto di vista: perché non garantisce la qualità dell’opera, anzi è l’anticamera di progetti lacunosi e di extracosti che alla fine fanno comunque lievitare l’esborso complessivo per la collettività; perché non privilegia il merito, la capacità tecnica e le proposte innovative.
L’ente pubblico dovrebbe essere motore di promozione della buona progettazione, a maggior ragione nel momento di grave stallo economico, che porta vantaggio allo sviluppo del territorio e contribuisce a fare emergere le energie migliori delle professioni.
“Siamo consapevoli che queste riflessioni potrebbero essere lette come difesa degli interessi di architetti e ingegneri – afferma Alessandro Sacchet, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Belluno – ma ci teniamo a evidenziare che la nostra è una mozione di senso civico con l’obiettivo di far assumere a ognuno le responsabilità del proprio operato. La pensa come noi il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, che pochi giorni fa ha dichiarato che ‘Il massimo ribasso è un sistema da considerare oggettivamente pericoloso’. Noi aggiungiamo che il massimo ribasso è un vero e proprio strozzinaggio, incapace di assicurare la qualità delle prestazioni e la sicurezza delle costruzioni, oltre ad essere causa di aumento del contenzioso, dei costi complessivi e dei tempi di realizzazione delle opere”.
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Feltre sceglie il massimo ribasso
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