Una occasione, quella del Centenario, per un approfondire il ruolo dell’architetto e per illustrarne le trasformazioni che sono necessariamente avvenute nel corso dei decenni per quanto riguarda l’esercizio della professione, il riconoscimento del mestiere, la sua organizzazione e la sua tutela. Temi questi che l’Ordine di Milano e la sua Fondazione hanno messo in relazione, in un dibattito nazionale e internazionale, con i percorsi dei progettisti milanesi, con le trasformazioni di Milano e del suo territorio.
Il progetto per il Centenario della legge n. 1395 del 24 giugno 1923 vede, infatti, la realizzazione di 10 eventi, ciascuno dedicato a un decennio e con una curatela scientifica ad hoc, con l’obiettivo di raccontare cento anni di architettura attraverso differenti format culturali, con conferenze e tavole rotonde, itinerari di architettura, mostre, visite a musei e giornate di studi.
Tutte queste iniziative - arricchite da una rassegna di cinema e architettura, in collaborazione con Cineteca Milano, e dalla riscoperta di libri e riviste della Biblioteca dell’Ordine – consentono di riscoprire un secolo di storia di Milano e non solo, con immagini fotografiche, racconti e materiali di archivio rari.
Dalla modernizzazione e dagli sventramenti nel centro storico del ventennio fascista, Milano supera le distruzioni in tempo di guerra, giungendo al periodo di ricostruzione. La crescita degli anni del Miracolo economico vede alternarsi pianificazione e speculazione, qualità e quantità, nuove infrastrutture e icone di modernità. La nascita del mito del design italiano ha proprio nella città di Milano il suo baricentro.
Gli anni ’60 identificano un professionismo colto e allo stesso tempo ci si pone alla scoperta della nuova scala del territorio, che prosegue negli anni ’70 tra hinterland e metropoli. La nuova congiuntura degli anni ’80 vede la deindustrializzazione come l’occasione per l’avvio di grandi trasformazioni urbane, che si attuano nel decennio successivo. La crescita, la crisi e la ripresa della Milano ormai pienamente globale degli anni 2000 e 2010, la fa diventare la città italiana che più di ogni altra traduce in spazio costruito gli effetti combinati di nuovi strumenti urbanistici, attori inediti della costruzione della città e rinnovamento delle forme e dei modi della pratica professionale.
Fino ad arrivare alla Milano di oggi è la città che ha superato gli anni di Expo 2015 e si proietta verso le Olimpiadi del 2026, ricercando nuove forme di sostenibilità ambientale e sociale.
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Federico Aldini
Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Milano