La newsletter, che periodicamente invieremo agli Ordini e, nelle nostre intenzioni, alla più ampia platea dei soggetti che riteniamo interessati a conoscere e confrontarsi sulle tante questioni che sono al centro della professione di Architetto, è per noi uno strumento di comunicazione per informare e divulgare i temi più importanti dell’agenda politica del CNAPPC. Noi crediamo, infatti, che serve intensificare i flussi di informazione e comunicazione per portare a sintesi le scelte politiche che riguardano il nostro ruolo e la nostra funzione.
In questa fase di transizione serve prefigurare una nuova riorganizzazione dei saperi e della conoscenza. Poiché non sarà il primato della scienza e della tecnologia che potrà consentire un salto qualitativo, occorre recuperare e far rivivere la dimensione umanistica della cultura mettendo l’uomo al centro del processo reale e non virtuale perché di una cultura post umana non si avverte proprio la necessità.
Dobbiamo riposizionare il nostro ruolo sociale e professionale attraverso significative modifiche all’attuale sistema che penalizza in modo inaccettabile le potenzialità presenti nel mondo professionale, restringendole nell’ambito esclusivo dell’attività di servizio.
La nostra professione è servizio, ma anche tanto altro. Essa si caratterizza, soprattutto, per la costante ricerca della qualità: il progetto di architettura ha certamente il compito di trovare soluzioni funzionali ma, allo stesso tempo, è lo strumento per esprimere la cultura e l’identità della comunità. Sarà nostro compito mettere in evidenza la necessità di ridare nuovo valore alle conoscenze ed alle peculiarità creative dell’Architetto ed è da ciò che dipenderà il raggiungimento dei risultati che tutti auspichiamo.
Viviamo una fase in cui è necessario, perciò, attivare nuove strategie per il rilancio della libera professione al servizio della ripresa del Paese.
I temi della città, dell’ambiente e del territorio sono centrali per prefigurare un modello qualitativo diverso nella vita di tutti noi e la comunità degli Architetti può dare un contributo eccezionale di idee e, soprattutto, può contribuire alla ricerca delle soluzioni più adeguate, più giuste e più coerenti per dare concretezza alla transizione ecologica del nostro sistema.
Sappiamo bene che il compito che ci proponiamo è arduo e difficile, ma confidiamo nella forza delle nostre idee e nella capacità di far valere le ragioni della cultura nei confronti di un pragmatismo di routine. Per questo crediamo che, tra le priorità, vi è quella della riforma dell’ordinamento e della professione che è parte del progetto di innovazione nel campo della formazione universitaria e di quella continua postlaurea; affrontare la questione delle competenze, rivedere il Codice dei contratti assegnando al campo della progettazione un ruolo diverso ed orientato a privilegiare il processo culturale, intellettuale e creativo del progetto.
Infine, ma non ultimo, vi è il tema della Legge quadro sull’Architettura, indispensabile in un Paese che vuole mettere in campo valori e non limitarsi a registrare la quantità.
Di tutto questo vogliamo parlare e soprattutto generare attenzione e confronto. Su molti di questi temi abbiamo avviato in questi mesi numerose iniziative e raggiunto alcuni primi obiettivi,
Serve ora continuare il lavoro intrapreso e per questo sarà essenziale la partecipazione ed il ruolo propulsivo del nostro sistema ordinistico. È la prima volta che il nostro Paese ha disposizione notevoli risorse per un vero processo di cambiamento e rinnovamento. È il momento di mettere in campo strategie e programmi innovativi.
La comunità degli Architetti italiani non può mancare questo importante appuntamento.
Francesco Miceli
Presidente CNAPPC