I premi “Architettura e Città” e “Città del Dialogo” sono promossi da due distinte organizzazioni che li lanciano in ambiti geografici diversi: il primo è promosso dal “Cenacolo della Cultura e delle Scienze” nei territori dove è nata la civiltà della Magna Grecia, radice della cultura romana ed europea, il secondo è promosso dalla “Fondazione mediterraneo” nei Paesi che si fronteggiano nel Mediterraneo.
Hanno però obiettivi analoghi: nascono per stimolare interventi d’integrazione -nelle molteplici accezioni del termine- e per favorire la formazione di luoghi di condensazione sociale. Non hanno quindi l’ambizione di segnalare edifici perfetti o esemplari, ma interventi che apportino doni al contesto; contributi a spazi di libertà, di socializzazione, di relazione, di integrazione.
Interventi transdisciplinari che contribuiscano a introdurre inediti “luoghi di condensazione sociale” nei contesti urbani.
Questi “premi” (con la collaborazione di Civilizzare l’Urbano - ETS) si caratterizzano per tre singolarità:
• selezionano interventi generatori di positive trasformazioni, cioè che si propongano come agopunture
• riguardano specifici ambiti territoriali e interventi concreti
• soprattutto stimolano ad approfondire e far evolvere una specifica linea culturale
Sperimentano percorsi rischiosi, dagli esiti incerti, però carichi di aspettative e di potenzialità perché tesi ad articolare, e legare alle diverse memorie dei singoli luoghi, analoghe speranze di ambienti di vita e coerenti comportamenti umani.
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