Il Sole 24Ore 
21 gennaio 2016
Paola Dezza

 

Crisi immobiliare, costruzioni bloccate, crollo delle concessioni e operatori falliti hanno ridotto ai minimi termini il numero di nuovi appartamenti sul mercato. 

«Il mercato immobiliare negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con una crisi (lunga otto anni, ndr) che ha frenato le nuove costruzioni - dice Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -. E il risultato è che il nuovo oggi in vendita è in gran parte stato costruito anni fa e ancora invenduto». Uno stock si sta contraendo e che nel nostro Paese è arrivato a quota 90.500 unità (sono escluse le abitazioni ancora in costruzione e non sul mercato) contro le 118.400 unità nuove di fine 2014. Scorrendo all’indietro il calendario si vede che nel 2012 le nuove unità sul mercato erano circa 150mila. E prima ancora quando la crisi era lontana, tra il 2005 e il 2007, i numeri arrivavano fino a quasi 200mila. 

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La “fame” di nuovo spiega il successo ottenuto dalle diverse riqualificazioni di lusso nelle zone centrali delle grandi città, riqualificazioni che in alcuni casi sono stati proprio interventi di demolizione e ricostruzione. Il nuovo vince contro l’usato soprattutto sotto il profilo della qualità. L’usato, infatti, è mediamente di qualità scadente e richiede elevate spese di ristrutturazione e di manutenzione. Non solo. Le case nuove hanno anche il vantaggio di avvalersi di un notevole risparmio energetico. 

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