“Condoglianze all’Italia da Genova a Bagnoli. Nonostante gli altisonanti e sbandierati annunci del Governo di voler finalmente trasformare il nostro Paese all’insegna della trasparenza e della legalità, nulla cambia, e chi ha più soldi ha più potere”.
Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in merito alla ri presentazione in Commissione Ambiente della Camera dell’emendamento al decreto Sblocca Italia che mira a impedire l'accesso alle gare di appalto ai liberi professionisti riservandole alle società di ingegneria.
“Come se a nulla fossero servite le esperienze del Mose e di Expo, il Governo senza alcuna vergogna propone, dunque, un emendamento che, in violazione della legge Severino che stabilisce regole etiche e obblighi per gli architetti e per gli altri professionisti, consente a qualsiasi società anonima di progettare e di dirigere lavori al di fuori di ogni controllo etico e di competenza”.
“Dal Governo - continua - ci saremmo aspettati non lobbistiche sanatorie ‘sblocca conti’ delle società di capitale, bensì concreti interventi per promuovere la rigenerazione urbana sostenibile e per riavviare i cantieri. Qualora l’emendamento fosse approvato sarebbe un vero e proprio scandalo e uno schiaffo a tutta una generazione di giovani professionisti che fidano ancora in una Italia nella quale solo il merito, da conquistarsi giorno per giorno, sia premiato”.
“Si dimostrerebbe, invece - conclude Freyrie - che, purtroppo, l'Italia, continua a privilegiare discutibili e dannose scorciatoie rispetto all'indifferibile necessità di premiare etica del lavoro, qualificazione e capacità professionali con una visione affrontabile solo attraverso la cultura del progetto”.
Roma, 15 ottobre 2014