Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
27 maggio 2016
Massimo Frontera

 

«La Biennale vorrei che fosse una macchina dei desideri, una mostra che stimola l'amore per l'arte e per l'architettura». Nel suo intervento, il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, mette in campo i sentimenti e conferma che la Biennale di architettura che sta per aprire i battenti a Venezia si propone di guidare l'attenzione sulle ferite del mondo proponendo allo stesso tempo anche dei rimedi: «abbiamo gli strumenti per dare speranza a un mondo che è alla disperata ricerca di questa speranza», ha aggiunto Baratta. 

Il curatore della manifestazione, l'architetto cileno Alejandro Aravena, racconta alla stampa di tutto il mondo - sono oltre duemila i giornalisti accreditati alla XV Biennale di Architettura - come ha cercato di allestire la mostra: «Abbiamo cercato di fare una cosa semplice, ma questo non è stato molto semplice, perché non volevamo perdere la complessità e la ricchezza». Sono 88 gli architetti invitati a partecipare, provenienti da 37 Paesi. Di questi 50 sono presenti per la prima volta e 33 sono gli architetti under 40. (...)

http://www.awn.it/news/professione-e-media/4893-la-bellezza-come-motore-della-crescita

 

Povera ma bella: il pronto soccorso dell’architettura

Corriere della Sera
27 maggio 2016
Pierluigi Panza

 

Oggi pomeriggio il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini sarà alla XV Biennale d’architettura per inaugurare il Padiglione Italia, dal titolo un po’ veltroniano Taking care.

Più concreto e chiaro di quanto il riferimento all’ex ministro possa indurre a pensare, il padiglione non è sull’architettura come pratica progettuale attraverso il disegno ma una testimonianza sul contributo sociale che l’architettura può offrire. Realizzato con il materiale di recupero del padiglione irlandese dell’Expo, su indicazione della Direzione generale arte e architettura contemporanea del ministero, è stato curato dallo studio TAMassociati (Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso), da più di vent’anni impegnato in progetti ad alto contenuto sociale, anche in zone di guerra.

Diviso in tre sezioni ( Pensare , Incontrare , Agire , riprese nel catalogo dell’editore di comics BeccoGiallo) sottopone all’osservazione venti realizzazioni nate «dal basso» in collaborazione con il terzo settore, le fondazioni etico-solidali, i collettivi...

Gli ideali lemmi di un dizionario politically correct dell’architettura sono tutti declinati in questi progetti: c’è la casa dello «Scarface» di Casal di Principe, occultata da una specie di copertura rossa, che diventa museo ( Dianarchitecture ), il recupero collettivo del Teatro sociale di Gualtieri, lo Skatepark pubblico di Gratosoglio realizzato dal Comune per i giovani e di cui verificheremo la manutenzione, c’è il Farm-cultural-park (Laps Architecture) di Favara, che comprende destinazioni d’uso rural-chic come il farming urbano o la cucina comunitaria.

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