Il Sole 24Ore
31 marzo 2017
Andrea Biondi, Antonello Cherchi
Un fronte comune nella lotta alla distruzione e al traffico del patrimonio, perché da quell’impegno esca rafforzata la volontà di tutelarlo in tutte le sue forme (materiali e immateriali, mobili e immobili), considerato che la cultura è un «nesso straordinario tra il passato, il presente e il futuro dell’umanità» e contribuisce «a preservare l’identità e la memoria dei popoli e favorisce il dialogo». È quanto si legge nel documento sottoscritto ieri a Firenze dai ministri della Cultura dei sette Paesi più sviluppati nel corso del primo G7 dedicato al tema, incontro che proseguirà oggi. (...)
Ci sono, però, beni che nel mondo corrono seri pericoli, minacciati e distrutti dalla furia dei terroristi, come è avvenuto, per esempio, a Palmira, in Siria. La dichiarazione di Firenze firmata ieri ha richiamato, pertanto, l’attenzione di tutti gli Stati perché vengano adottate «misure robuste ed efficaci per contrastare il saccheggio e il traffico di beni culturali dal loro luogo d’origine, in particolare dai Paesi in situazione di conflitto e di lotte intestine». (...)
In questo senso, i ministri del G7 hanno chiesto all’Onu, che la settimana scorsa ha votato una prima risoluzione in tale direzione, di includere nelle missioni di pace una componente dedicata alla salvaguardia dei beni artistici. L’Italia, al riguardo, fa da battistrada perché è già operativa una task force di 60 persone, formata da 30 carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio e altrettanti funzionari dei Beni culturali, pronta a intervenire nelle zone di conflitto per mettere al sicuro i beni a rischio.
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