Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
22 luglio 2016
Mauro Salerno
Non solo costruttori e enti locali. Anche i professionisti e le piccole imprese chiedono di essere invitati al tavolo aperto dal ministero delle Infrastrutture per far fronte alle prime criticità riscontrate nell'attuazione del codice appalti. Ognuno ha ovviamente i suoi punti di vista su ciò che va o non va nel nuovo codice in vigore da appena tre mesi e la sua personalissima ricetta per mettere a posto le cose. Nessuno vuole stare fuori dalla stanza in cui nelle prossime settimane si getteranno le basi del decreto correttivo da varare al massimo entro il 19 aprile 2017.
Gli architetti puntano lo sguardo sulla marginalizzazione dei concorsi di progettazione. «Bisogna rimuovere una serie di criticità che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d'opera e delle opere incompiute», attacca Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti .
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Codice Appalti, le professioni tecniche chiedono un tavolo col Governo
Gli architetti insistono sulla centralità della progettazione, in vista del decreto correttivo
edilportale.com
25 luglio 2016
Paola Mammarella
Rilanciare la centralità del progetto e risolvere le criticità dei servizi di ingegneria e architettura presenti nel Codice Appalti, costituendo un tavolo di confronto tra professioni tecniche e Ministero delle Infrastrutture.
È la richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) dopo l’apertura manifestata dal Governo nei confronti dell’Ance, con cui è già iniziato il dialogo sulla fase transitoria e sui possibili aggiustamenti da apportare al Codice.
Codice Appalti, il tavolo per il primo correttivo
Obiettivo dei professionisti tecnici è partecipare alla stesura del primo correttivo al Codice Appalti, che dovrà vedere la luce entro il 19 aprile 2017, cioè un anno dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti. Il tempo necessario per valutare l’efficacia della norma e la necessità di eventuali cambiamenti.
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Nuovo Codice Appalti: le Professioni tecniche chiedono un confronto con il Governo
lavoripubblici.it
22 luglio 2016
(...) “E’ indispensabile - ha affermato Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori - un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. Serve rimuovere una serie di criticità che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d’opera e delle opere incompiute. Non è più rinviabile l’apertura da parte del Governo - come già fatto con l’Ance - di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria”. (...)
“Abbiamo molto apprezzato il contenuto delle Linee Guida emanate dall’ANAC - ha affermato il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola - che, di fatto, superano buona parte delle criticità emerse in questa prima fase di applicazione del nuovo Codice. Le modifiche che abbiamo chiesto all’Autorità sono finalizzate ad aprire in modo ancora più concreto il mercato alle strutture professionali medio-piccole; siamo consapevoli che le criticità strutturali della norma potranno essere superate solo con un decreto correttivo che riconduca il nuovo Codice dei contratti lungo il percorso proficuamente tracciato con la Legge delega, grazie al prezioso lavoro svolto dalle Commissioni parlamentari e dai relatori, Sen. Stefano Esposito e On. Raffaella Mariani”.
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Nuovo Codice Appalti, anche gli architetti chiedono un Tavolo con le professioni tecniche
Per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria e rilanciare il concorso di progettazione
casaeclima.com
22 luglio 2016
È indispensabile un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. (...) Così Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Abbiamo molto apprezzato il contenuto delle Linee Guida emanate dall’ANAC - aggiunge da parte sua il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola - che, di fatto, superano buona parte delle criticità emerse in questa prima fase di applicazione del nuovo Codice. (...)
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Serve un tavolo delle professioni tecniche per il codice degli appalti
Indispensabile per rilanciare la centralità del progetto e superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria
mondoprofessionisti.it
21 luglio 2016
“È indispensabile un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. Serve rimuovere una serie di criticità che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d’opera e delle opere incompiute. Non è più rinviabile l’apertura da parte del Governo - come già fatto con l’Ance - di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria”.
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Appalti: architetti, Codice rilanci centralita' del progetto. Cappochin, 'governo si confronti con le professioni tecniche'
ANSA
21 luglio 2016
Occorre un "intervento correttivo" sul nuovo Codice degli appalti, per "raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della Legge delega, che e' quello di rilanciare la centralita' del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche". A sostenerlo e' il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Giuseppe Cappochin, convinto che si debbano "rimuovere una serie di criticita' che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualita' del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d'opera e delle opere incompiute". Inoltre, va avanti il vertice della categoria, "non e' piu' rinviabile l'apertura da parte del Governo, come gia' fatto con l'Associazione dei costruttori (Ance), di un tavolo di confronto anche con le professioni tecniche, proprio per superare le criticita' relative ai servizi di architettura e ingegneria".
Appalti, ordine architetti: Serve intervento correttivo su nuovo codice
LaPresse
21 luglio 2016
"E' indispensabile un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. Serve rimuovere una serie di criticità che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d'opera e delle opere incompiute. Non è più rinviabile l'apertura da parte del Governo, come già fatto con l'Ance, di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria". Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, in merito al nuovo codice degli appalti.
"Abbiamo molto apprezzato il contenuto delle Linee Guida emanate dall'Anac - aggiunge da parte sua il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola - che, di fatto, superano buona parte delle criticità emerse in questa prima fase di applicazione del nuovo Codice". Gli architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, hanno già presentato all'Esecutivo un documento, condiviso con la Conferenza Nazionale degli Ordini Provinciali, nel quale sono indicate una serie di proposte di modifiche all'attuale testo del Decreto legislativo n°50/2016, finalizzate al superamento proprio delle criticità rilevate, in modo da rilanciare il nuovo Codice quale strumento condiviso dagli addetti ai lavori, in grado di garantire la legalità, l'apertura del mercato e la qualità delle opere pubbliche.
Appalti: architetti, necessario tavolo con professioni tecniche per rilanciare la centralita' del progetto e superare le criticita'
AdnKronos
21 luglio 2016
"E' indispensabile un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche". Così Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
"Serve rimuovere una serie di criticità che impediscono, -prosegue Cappochin - di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d'opera e delle opere incompiute. Non è più rinviabile l'apertura da parte del Governo - come già fatto con l'Ance - di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria''.
Gli architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, hanno già presentato all'Esecutivo un documento, condiviso con la Conferenza Nazionale degli Ordini Provinciali, nel quale sono indicate una serie di proposte di modifiche all'attuale testo del Decreto legislativo n°50/2016, finalizzate al superamento proprio delle criticità rilevate, in modo da rilanciare il nuovo Codice quale strumento condiviso dagli addetti ai lavori, in grado di garantire la legalità, l'apertura del mercato e la qualità delle opere pubbliche.
Infrastrutture. Architetti: necessario tavolo con Professioni tecniche
DIRE
21 luglio 2016
"E' indispensabile un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che e' quello di rilanciare la centralita' del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. Serve rimuovere una serie di criticita' che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualita' del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d'opera e delle opere incompiute. Non e' piu' rinviabile l'apertura da parte del Governo- come gia' fatto con l'Ance- di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticita' relative ai servizi di architettura e ingegneria". Cosi' Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. "Abbiamo molto apprezzato il contenuto delle Linee Guida emanate dall'Anac- aggiunge da parte sua il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola- che, di fatto, superano buona parte delle criticita' emerse in questa prima fase di applicazione del nuovo Codice. Le modifiche che abbiamo chiesto all'Autorita' sono finalizzate ad aprire in modo ancora piu' concreto il mercato alle strutture professionali medio-piccole; siamo consapevoli che le criticita' strutturali della norma potranno essere superate solo con un decreto correttivo che riconduca il nuovo Codice dei contratti lungo il percorso proficuamente tracciato con la Legge delega, grazie al prezioso lavoro svolto dalle Commissioni parlamentari e dai relatori, Sen. Stefano Esposito e On. Raffaella Mariani". Gli architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, hanno gia' presentato all'Esecutivo un documento, condiviso con la Conferenza Nazionale degli Ordini Provinciali, nel quale sono indicate una serie di proposte di modifiche all'attuale testo del Decreto legislativo n°50/2016, finalizzate al superamento proprio delle criticita' rilevate, in modo da rilanciare il nuovo Codice quale strumento condiviso dagli addetti ai lavori, in grado di garantire la legalita', l'apertura del mercato e la qualita' delle opere pubbliche. Cosi' in un comunicato il Consiglio Nazionale degli Architetti.