Corriere della Sera
1 aprile 2015
Isidoro Trovato
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I professionisti del settore denunciano il fatto che da anni ormai nelle nostre gare d’appalto sia sparito il progetto. O quantomeno, nell’ultimo ventennio, il progetto di architettura o ingegneria è stato via via affidato alle imprese con l’appalto integrato, come fosse un accessorio. Le gare ormai vengono aggiudicate «chiavi in mano», affidate direttamente alle società pubbliche che poi liberamente le gestiscono e le subappaltano. Ed è è proprio in questi passaggi che, secondo architetti e ingegneri, si annida la corruzione: nelle pieghe dei subappalti (impossibili da controllare) nasce l’infiltrazione malavitosa.
Lo ha spiegato con chiarezza il presidente degli architetti Leopoldo Freyrie: «Solo con un progetto di qualità, verificato e completo, le opere possono realizzarsi nei tempi e nei costi previsti e se è ben fatto sarà facile distinguere se i ribassi in gara d’appalto sono autentici o truffaldini. Ma per un buon progetto ci vogliono tempo e intelligenza, che faranno risparmiare soldi e ritardi molto onerosi in fase di cantiere».
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