Il Sole 24Ore
5 febbraio 2015
Francesca Milano
La pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» del decreto ministeriale sullo split payment riaccende le polemiche sul nuovo metodo di versamento dell’Iva da parte delle pubbliche amministrazioni.
Il meccanismo, introdotto dalla legge di stabilità 2015 e in vigore del 1° gennaio, prevede infatti che gli enti pubblici versino direttamente all’erario l’imposta sul valore aggiunto che è stata addebitata dai loro fornitori, ai quali viene pagato il corrispettivo al netto dell’Iva.
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«I professionisti - spiega il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano - sono esclusi dallo split payment; ciononostante abbiamo ricevuto segnalazioni di casi in cui le amministrazioni vogliono applicare lo split payment per la liquidazione dei compensi a ingegneri, addirittura in modo retroattivo». A fronte di questi problemi Zambrano ha chiesto ufficialmente un intervento «urgente ed esplicativo» che chiarisca l’esclusione dei professionisti dal meccanismo della “scissione” del pagamento. È preoccupato anche Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti, che si chiede: «Se ci tolgono anche il giro dell’Iva, oltre al ritardo nei pagamenti e ai ribassi nelle gare, come pensano che possiamo sopravvivere?».
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