Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
26 aprile 2016
Giuseppe Latour, Mauro Salerno
Il capitolo progettazione lascia l'amaro in bocca. Tanto che l'Anac ha già sulla scrivania un lungo elenco di richieste di intervento, in sede di linee guida. Tra tutti i tasselli che compongono il puzzle del nuovo Codice appalti, ce n'è uno che più di tutti è stato oggetto di critiche fin dal primo minuto: addirittura, lo stesso ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio è arrivato ad ammettere in audizione che sulla centralità della progettazione si poteva fare meglio. Ma quelle correzioni, ora che il Dlgs n. 50 del 2016 è stato pubblicato, sono arrivate soltanto in parte.
Gli elementi positivi, per la verità ci sono. L'incentivo del 2%, ad esempio, è stato rivisto, ponendo termine a una battaglia che andava avanti da anni: i dipendenti della pubblica amministrazione, per le attività di progettazione, sono stati esclusi dal pagamento del bonus. Questo, almeno in teoria, dovrebbe portare un incremento delle gare. Allo stesso modo, è arrivato un divieto secco sull'appalto integrato, anch'esso invocato per anni. Sarà possibile soltanto per il general contractor e nelle concessioni: per il resto l'affidamento contemporaneo di progettazione ed esecuzione entra nei libri di storia. Importante anche la norma sul Bim: il building information modeling, con un successivo decreto, diventerà progressivamente obbligatorio.
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