Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
29 giugno 2017
Mauro Salerno

 

Uno tsunami che rischia di travolgere costruttori e progettisti. È l'immagine che il settore delle costruzione associa all'allargamento della platea di enti e società che dal primo luglio, cioè dopodomani, dovranno cominciare usare la tecnica dello «split payment» quando si tratterà di pagare appaltatori e fornitori. Per chi non mastica il gergo fiscale significa che a saldo delle fatture un numero crescente di stazioni appaltanti non riconosceranno più l'Iva a costruttori, progettisti e fornitori, ma dovranno versarla direttamente allo Stato. (...)

Insomma, a stare stretti, dal primo luglio, il campo di applicazione dello split payment abbraccerà un nuovo mercato di altri 9 miliardi. Finendo per assorbire tutto il mercato di riferimento per costruttori e professionisti attivi nel settore pubblico.

Gli effetti sulle imprese e i progettisti 

Un settore che di suo già non naviga nell'oro e che sconta gli effetti di una crisi in atto da circa dieci anni, da dopodomani dovrà fare i conti con una nuova stretta di liquidità. «Che avrà effetti devastanti - attacca Antonio Ciucci, Ad della Ircop Costruzioni generali -. Soprattutto perché si applicherà a imprese che oramai tra concorrenza esasperata e corsa ai ribassi hanno marginalità molto basse e da domani si vedranno costrette ad anticipare l'Iva per conto dello Stato, in attesa di rimborsi che hanno tempi medi di 8-12 mesi». (...)

 

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