Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
19 aprile 2017
Giuseppe Latour e Mauro Salerno
Il decreto correttivo del codice appalti ha finalmente imboccato il rettilineo finale. Dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri di giovedì scorso, il lavoro di limatura è andato avanti per tutto il weekend, con l'obiettivo di trovare il punto di equilibrio più efficace su diversi passaggi controversi. La scrittura del testo si è, adesso, conclusa e il provvedimento è approdato alla firma del Capo dello Stato, subito prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. (...)
Qui di seguito un focus con le venti principali novità per imprese, Pa e professionisti.
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Salvi per 12 mesi i vecchi definitivi
Sull'affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione, alla fine, il decreto correttivo è arrivato a un compromesso tra la prima versione del testo e le osservazioni avanzate nei pareri. La sostanza, comunque, è che si introduce qualche eccezione al divieto assoluto del Codice di utilizzare l'appalto integrato. Quindi, si potrà mandare in gara il progetto definitivo negli appalti ad alto contenuto tecnologico, per i beni culturali, per le manutenzioni. (...)
Compensi solo con i parametri per i progettisti
La novità chiave, attesa da anni dal settore, riguarda il decreto parametri. Le tabelle del ministero della Giustizia, necessarie a calcolare gli importi da porre a base delle gare di progettazione, dovranno essere infatti utilizzate dalle stazioni appaltanti nella costruzione dei loro bandi. Finora la decisione era lasciata alla discrezionalità della Pa. Un'altra correzione interviene per blindare i professionisti sul fronte dei compensi. «Le stazioni appaltanti – dice il correttivo - non possono subordinare la corresponsione dei compensi relativi allo svolgimento della progettazione e delle attività tecnico-amministrative ad essa connesse all'ottenimento del finanziamento dell'opera progettata». Misura importante, infine, anche sul fronte dei concorsi di progettazione dove vengono semplificate le procedure.
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