Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
12 aprile 2017
Giuseppe Latour
Si apre la strada a un clamoroso ritocco delle norme in materia di consulenze tecniche dei professionisti. La norma del Codice di procedura civile, introdotta dal decreto sui fallimenti (Dl n. 83 del 2015), che rivedeva le regole sui compensi, parametrando le parcelle al prezzo di vendita dei beni oggetto di pignoramento, potrebbe essere dichiarata illegittima. Il tribunale di Vicenza ha, infatti, chiesto alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla legge (articolo 161, comma 3 delle disposizioni di attuazione del Codice civile), considerando irrazionali i parametri che istituisce per il calcolo delle parcelle. A spiegarlo è una nota del Consiglio nazionale degli ingegneri.
La questione – va ricordato – nell'estate del 2015 è stata al centro di una durissima polemica tra i professionisti e il Governo. Il decreto legge sui fallimenti, infatti, ha rivisto le regole sui compensi dei professionisti che si occupano di stimare i beni oggetto di pignoramento. Le loro parcelle, da quel momento, sono state commisurate al prezzo di vendita effettiva (e non di stima) e, inoltre, possono essere liquidate solo una volta che l'immobile sia stato effettivamente ceduto. Due clausole capestro che hanno molto penalizzato i Ctu.
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