Corriere della Sera - Milano
12 aprile 2017
Silvia Icardi

 

Negli scatti di Gabriele Basilico (1944-2013) la presenza di persone è praticamente nulla. Ciò non toglie che in essi si espliciti un’attitudine profonda all’indagine antropologica. Le sue architetture e i suoi paesaggi raccontano molto del contesto socio-culturale di chi li abita. Diverse, perché qui l’architettura è affiancata da ritratti, ma simili nell’intento — indagare il paesaggio antropizzato e gli aspetti sociali — sono le foto dell’artista russa Maria Gruzdeva (1989) vincitrice della I edizione del Premio Internazionale di Fotografia di Architettura e Paesaggio Gabriele Basilico. Domani alle 18.30 alla Fondazione Catella (via Castillia 28) inaugura la personale di Maria Gruzdeva dal titolo «La canzone di Tkvarcheli» e viene presentato l’omonimo libro (apertura al pubblico da venerdì al 29 aprile, dalle 9 alle 17).

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Il premio, rivolto ai fotografi under 35 e dedicato alla memoria del grande fotografo milanese Gabriele Basilico, è biennale e consiste nello stanziamento di 15 mila euro da investire in un progetto non ancora realizzato. Iniziativa congiunta dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, dello Studio Gabriele Basilico e della Fondazione Studio Marangoni, il concorso nel 2016 ha registrato la partecipazione di 42 autori provenienti da 28 Paesi e 5 continenti.

 

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