Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
7 febbraio 2017
Enrico Amante e Silvia Pieraccini

 

Cominciano a farsi sentire gli effetti del discusso Piano paesaggistico della Toscana, messo a punto dall'ex assessore all'Urbanistica Anna Marson e approvato dal Consiglio regionale nel marzo 2015, dopo una gestazione lunga e tormentata anche all'interno del partito di maggioranza, il Pd.

E dopo la sollevazione corale - come non si vedeva da tempo - di aziende e enti locali in nome dello sviluppo e della crescita economica, ritenuti compressi dai vincoli e ostacoli introdotti dal maxi documento (più di 3.000 pagine) che detta indirizzi e prescrizioni a tutela del paesaggio.

Ora quelle prescrizioni che tanto avevano allarmato gli imprenditori lapidei delle Apuane, i viticoltori del Chianti e di Montalcino, i vivaisti pistoiesi e gli enti locali di mezza Toscana arrivano nelle aule dei tribunali. E il risultato è ancor più pesante di quanto molti si sarebbero aspettati. 

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