edilportale.com
12 gennaio 2017
Paola Mammarella
Il decreto sui livelli di progettazione, attuativo del Codice Appalti (D.lgs. 50/2016) prevede troppi adempimenti e rischia di far lievitare i costi per la realizzazione delle opere, cioè di sortire l’effetto contrario rispetto all’obiettivo di evitare intoppi e imprevisti.
È questo, in sintesi, il parere del Consiglio di Stato sulla norma che, invece, dovrebbe assicurare il risparmio di risorse pubbliche aumentando gli accertamenti preventivi.
Livelli di progettazione, cosa propone il decreto
Sulla base di quanto previsto dal Codice, il decreto suddivide la progettazione in tre livelli: progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo e progetto esecutivo.
Per evitare imprevisti dell’ultim’ora e varianti, molti adempimenti, prima rimandati alle ultime fasi progettuali, vengono anticipati. Tutto per assicurare il soddisfacimento dei bisogni della collettività, la qualità architettonica, la sostenibilità delle opere, il limitato consumo di suolo, il rispetto dei vincoli idrogeologici, l’efficienza energetica, la compatibilità con le infrastrutture preesistenti. È inoltre previsto il progressivo utilizzo del BIM per la razionalizzazione di tutte le attività di progettazione.
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