archimagazine.com
4 gennaio 2017
"E' assolutamente falsa la notizia, diffusa da alcuni siti di settore, secondo la quale gli architetti italiani avrebbero "autoridotto" del 50% l'obbligo dei crediti formativi. Stupisce il madornale errore di aritmetica (una riduzione da 90 a 60 crediti non è, ovviamente, pari al 50%) sul quale questa fuorviante e capziosa notizia si basa. Va sottolineato che il numero di 90 crediti era stato indicato all'inizio del triennio sperimentale nel corso del quale si è, invece, avuto modo di verificare che il numero di 60 crediti si è rivelato ampiamente sufficiente ed idoneo - considerato l'alto livello qualitativo dell'offerta formativa - a coprire in modo esaustivo tutte le esigenze formative previste dalla norma."
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Architetti, Consiglio Nazionale: nessuna autoriduzione del 50% dell’obbligo formativo
ingenio-web.it
5 gennaio 2017
“E’ assolutamente falsa la notizia, diffusa da alcuni siti di settore, secondo la quale gli architetti italiani avrebbero “autoridotto” del 50% l'obbligo dei crediti formativi. Stupisce il madornale errore di aritmetica (una riduzione da 90 a 60 crediti non è, ovviamente, pari al 50%) sul quale questa fuorviante e capziosa notizia si basa. Va sottolineato che il numero di 90 crediti era stato indicato all’inizio del triennio sperimentale nel corso del quale si è, invece, avuto modo di verificare che il numero di 60 crediti si è rivelato ampiamente sufficiente ed idoneo - considerato l’alto livello qualitativo dell’offerta formativa - a coprire in modo esaustivo tutte le esigenze formative previste dalla norma.”
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (...)
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Formazione continua Architetti, ridotti a 60 i CFP da acquisire per il triennio 2017-2019
casaeclima.com
4 gennaio 2017
Nella seduta del consiglio del 21 dicembre scorso il Cnappc (Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori) ha deliberato che per il triennio 2017-2019 i Crediti Formativi Professionali (CFP) da acquisire siano limitati a 60, di cui almeno 12 crediti formativi professionali derivanti da attività di aggiornamento e sviluppo professionale continuo sui temi della deontologia e delle discipline ordinistiche e che la verifica di tali crediti debba essere effettuata su base triennale. (...)
Nella delibera il Consiglio nazionale degli architetti rileva che “sussistono allo stato attuale difficoltà riscontrate da tutti gli iscritti nel conciliare la quotidiana attività professionale, legate al periodo di crisi congiunturale che ancora incide pesantemente sul mercato dell’architettura e dei lavori privati e pubblici”. Considerando il “notevole impegno di tempo che tutti Colleghi debbono dedicare alle attività formative, in ossequio al dovere deontologico di formazione e aggiornamento, è importante raggiungere la finalità di rendere più agevole e snello per gli iscritti l’assolvimento di tale onere”.
Inoltre, “da una valutazione degli obblighi di aggiornamento professionale negli altri paesi della UE emerge che la media dei CFP risulta essere pari a 20 annuali”. (...)
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Professioni: architetti, nessuna autoriduzione del 50% obbligo formativo
Adnkronos/Labitalia
4 gennaio 2017
''E' assolutamente falsa la notizia, diffusa da alcuni siti di settore, secondo la quale gli architetti italiani avrebbero 'autoridotto' del 50% l'obbligo dei crediti formativi. Stupisce il madornale errore di aritmetica (una riduzione da 90 a 60 crediti non è, ovviamente, pari al 50%) sul quale questa fuorviante e capziosa notizia si basa". Così il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
"Va sottolineato -precisa- che il numero di 90 crediti era stato indicato all'inizio del triennio sperimentale nel corso del quale si è, invece, avuto modo di verificare che il numero di 60 crediti si è rivelato ampiamente sufficiente ed idoneo, considerato l'alto livello qualitativo dell'offerta formativa, a coprire in modo esaustivo tutte le esigenze formative previste dalla norma.''
''Il nuovo Consiglio Nazionale -sostiene- ha iniziato, subito dopo l'insediamento, un percorso di confronto con tutti gli Ordini italiani finalizzato a semplificare, in seguito all'esperienza del primo triennio, il sistema di regole che governano l'aggiornamento professionale continuo con proposte di modifica sia del 'Regolamento per l'aggiornamento e sviluppo professionale continuo', che delle relative Linee guida. Tra le principali modifiche proposte proprio la conferma del numero minimo di 60 crediti da acquisire nel triennio, la semplificazione delle procedure, l'omogeneizzazione dell'attribuzione dei crediti (1 ora = 1 cfp), maggiori verifiche sulla qualità della formazione''. ''Gli obiettivi in via di definizione nel breve periodo -avverte- riguardano anche l'implementazione degli strumenti di gestione della formazione attraverso la piattaforma del Consiglio Nazionale per rendere più agevole l'interscambio tra le offerte formative elaborate dai vari Ordini e la trasformazione della stessa la piattaforma in una potenziale vetrina della professionalità e delle competenze specifiche degli iscritti attraverso la pubblicazione del curriculum individuale della formazione''.
''Nonostante alcune difficoltà operative iniziali -sottolinea- il bilancio di questo primo triennio può considerarsi senz'altro positivo grazie al grande lavoro della rete degli Ordini e del Consiglio Nazionale finalizzato a garantire una proposta formativa ampia e di qualità ed in grado di rispondere alle esigenze di tutti gli iscritti''.
''Va sottolineato -rimarca- che la nostra professione richiede l'acquisizione costante di nuove competenze tecniche e culturali e la formazione continua rappresenta sicuramente un importante strumento di aggiornamento capace di rispondere all'esigenza di fare propri nuovi saperi insita nel dna degli architetti.''.