Il Sole 24Ore 
30 novembre 2016
Maria Carla De Cesari

 

Alla vigilia del referendum sulla nuova Costituzione, che dovrebbe riportare alla competenza statale le professioni, il ministero della Giustizia apre il confronto con gli Ordini sulle sussidiarietà. Nella sala intitolata al giudice Rosario Livatino i rappresentanti delle professioni disciplinate in Ordini hanno incontrato il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. La chiusura dell’incontro è toccata al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che da tempo non lesina apprezzamenti pubblici per il ruolo degli Ordini. 

Tema della riunione: l’articolo 5 del ddl sul lavoro autonomo, approvato dal Senato e in attesa dell’esame della Camera. È prevista una delega al Governo per affidare agli Ordini una serie di atti pubblici, così da semplificare la pubblica amministrazione. I principi della delega si basano sulla terzietà delle professioni; l’obiettivo è il riconoscimento «del ruolo sussidiario delle professioni ordinistiche, demandando agli iscritti l’assolvimento di compiti e funzioni finalizzati alla deflazione del contenzioso giudiziario e a introdurre semplificazioni in materia di certificazione dell’adeguatezza dei fabbricati alle norme di sicurezza ed energetiche, anche attraverso l’istituzione del fascicolo del fabbricato». 

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