ppan.it
26 novembre 2016
Paola Pierotti

 

La Rete delle Professioni Tecniche ha abbandonato i tavoli della filiera dell’edilizia proposta dall’ANCE, “perplessa di fronte ad una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta”. Non solo, nei giorni scorsi gli Architetti hanno inviato una lettera al Mibact - e per conoscenza al Consiglio degli Ingegneri - sulle competenze in materia di direzione lavori sugli edifici storici vincolati, che secondo il Cnappc restano attività esclusiva degli architetti (come confermato anche dal Consiglio di Stato).

Dopo un periodo di dialogo propositivo all’interno della filiera del costruito, con l’intento di stringere alleanze e collaborare per lo sviluppo del Paese, si riaccendono alcune scintille che cercano di fare luce su come tutelare la centralità del progetto e su come delineare gli ambiti di competenza. Un anno fa la battaglia si era animata tra Oice e Rpt sul ddl Concorrenza, oggi le tensioni si riaccendono tra professionisti e costruttori e tra ingegneri e architetti. (...)

Il Cnappc si è schierato invece contro il Cni per risolvere il tentativo di aggirare quanto sancito dal Consiglio di Stato nella sentenza 21/2014, che ha rigettato il ricorso presentato da alcuni Ordini locali degli architetti che non consentono agli ingegneri di essere direttori dei lavori sugli immobili vincolati di rilevante carattere storico e artistico. Come si legge in una nota del Cnappc, “nella lettera nella quale il Consiglio Nazionale degli Architetti manifesta biasimo e riprovazione per il tentativo messo in atto dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, viene anche sottolineata la necessità che il Mibact si faccia promotore  di un confronto al fine di una verifica congiunta (ingegneri ed architetti) sulla tematica delle competenze professionali poiché la sentenza 21/2014 è stata estremamente chiara sulla "parte tecnica" degli immobili vincolati”. 

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I progettisti lasciano il tavolo Ance sulla filiera edilizia: divergenze sulle correzioni al codice appalti

Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
29 novembre 2016
Giuseppe Latour

 (...) «La Rete delle professioni tecniche – si legge in una nota – è perplessa di fronte ad una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta». La Rete, cioè, aveva chiesto di inserire in una proposta comune di modifica al Codice tre punti, che non sono entrati nel testo finale. Si tratta dell'affidamento prioritario della progettazione esecutiva al vincitore di un concorso di progettazione; dell'estensione del periodo entro il quale valutare i curricula dei concorrenti negli affidamenti di servizi di progettazione ed altri servizi tecnici e la contestuale valorizzazione delle esperienze formative specifiche sul settore del servizio in affidamento, «al fine di non escludere dal mercato i giovani e gli operatori economici che non hanno avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni»; della «drastica riduzione del ricorso allo strumento dell'accordo quadro» che, accorpando di fatto più lavori servizi o forniture per la partecipazione alle gare, impone concorrenti «il possesso di requisiti molto pesanti, contribuendo così a sbarrare l'accesso al settore dei lavori pubblici degli operatori economici medio-piccoli». Allo stesso modo, la Rete ha espresso molti dubbi sull'ipotesi di ripescare l'appalto integrato, cancellato di colpo dal decreto 50 del 2016. Un'ipotesi che «mette a rischio la centralità del progetto». (...)

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Frenata per la filiera edile la RPT abbandona i tavoli ANCE

unioneingegneri.com
28 novembre 2016
Mauro Melis

“La Rete delle Professioni Tecniche” si legg “è perplessa di fronte ad una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta”.

Sono tre, in particolare, le proposte della Rete in materia di filiera edile su cui è mancato l’accordo:

• l’affidamento prioritario della progettazione esecutiva al vincitore di un concorso di progettazione, strumento il cui rilancio la RPT ritiene fondamentale.

• l’estensione del periodo entro il quale valutare i curricula dei concorrenti negli affidamenti di servizi di progettazione ed altri servizi tecnici e la contestuale valorizzazione delle esperienze formative specifiche sul settore del servizio in affidamento, al fine di non escludere dal mercato i giovani e gli operatori economici che non hanno avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni.

• la drastica riduzione del ricorso allo strumento dell’accordo quadro che, accorpando di fatto più lavori (servizi o forniture) per la partecipazione alle gare, impongono ai concorrenti il possesso di requisiti molto pesanti, contribuendo così a sbarrare l’accesso al settore dei lavori pubblici degli operatori economici medio-piccoli. (...)

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La RPT abbandona i tavoli ANCE: mancato accordo su tre proposte

casaeclima.com 
28 novembre 2016

I nodi riguardano l’affidamento prioritario della progettazione esecutiva al vincitore di un concorso di progettazione, l’estensione del periodo entro il quale valutare i curricula dei concorrenti negli affidamenti di servizi di progettazione, la drastica riduzione del ricorso allo strumento dell’accordo quadro. (...) La Rete delle Professioni Tecniche ha inoltre espresso molti dubbi rispetto al rilancio della procedura dell’appalto integrato che mette a rischio la centralità del progetto. Consentire l’appalto di lavori in mancanza di un progettazione esecutiva alimenta quei contenziosi che sono la principale causa del nostro triste primato internazionale sulle opere incompiute.

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Frenata per la filiera dell’edilizia: la RPT abbandona i tavoli ANCE

ingenio-web.it
28 novembre 2016

La Rete delle Professioni Tecniche abbandona i tavoli della “filiera dell’edilizia” proposta dall’ANCE. L’organismo che rappresenta tutti i Consigli Nazionali dell’Area Tecnica (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Chimici,  Dottori Agronomi e Forestali, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti Agrari, Periti Industriali e Tecnologi Alimentari) lo ha comunicato attraverso una nota. “La Rete delle Professioni Tecniche – si legge – è perplessa di fronte ad una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta”. (...)

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Real Estate: bufera nelle associazioni, RTP abbandona i tavoli Ance

monitorimmobiliare.it
27 novembre 2016

(...)  “Comunque sia – afferma ancora la RPT - continueremo a confrontarci con le istituzioni competenti affinché il decreto correttivo possa superare le criticità del nuovo codice dei contratti, puntando sul documento condiviso con i nove Consigli Nazionali delle Professioni Tecniche. Siamo certi che ci saranno altri momenti di condivisione con tutti i soggetti della filiera dell’edilizia, al fine di raggiungere obiettivi comuni per il rilancio del settore dei lavori pubblici, purché  non vengano derogati principi fondamentali quali quello della centralità del progetto nel processo di esecuzione di un’opera pubblica e quello dell’apertura del mercato ai giovani che hanno talento e alle strutture professionali medio-piccole, che costituiscono più del 90% degli operatori economici del settore”. 

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Professionisti e imprese divisi sulla procedura dell’appalto integrato e dell’accordo quadro

impresedilinews.it
27 novembre 2016

Molti dubbi e divergenze hanno accompagnato la Rete delle Professioni Tecniche in occasione dei tavoli di lavoro della filiera dell’edilizia proposti dall’Ance. Divergenze che hanno portato la Rete dei professionisti ad abbandonare il confronto. La vicenda è stata illustrata da una nota dei vertici di Rpt dove è specificato che «la Rete è perplessa di fronte a una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta». (...)

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Edilizia: rete professionisti abbandona tavoli Ance. Risoluzione parziale criticita' nuovo Codice contratti

ANSA
26 novembre 2016

La Rete delle Professioni Tecniche (Rpt) abbandona i tavoli della "filiera dell'edilizia" proposta dall'Ance. Lo comunica lo stesso organismo che rappresenta tutti i Consigli Nazionali dell'Area Tecnica (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Chimici,  Dottori Agronomi e Forestali, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti Agrari, Periti Industriali e Tecnologi Alimentari) in una nota.    "La Rete delle Professioni Tecniche - si legge - e' perplessa di fronte ad una risoluzione parziale delle criticita' relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta".    "Comunque sia - afferma ancora la Rpt - continueremo a confrontarci con le istituzioni competenti affinche' il decreto correttivo possa superare le criticita' del nuovo codice dei contratti, puntando sul documento condiviso con i nove Consigli Nazionali delle Professioni Tecniche. Siamo certi che ci saranno altri momenti di condivisione con tutti i soggetti della filiera dell'edilizia".    Sono tre, in particolare, le proposte della Rete su cui e' mancato l'accordo: l'affidamento prioritario della progettazione esecutiva al vincitore di un concorso di progettazione; l'estensione del periodo entro il quale valutare i curricula dei concorrenti negli affidamenti di servizi di progettazione ed altri servizi tecnici e la contestuale valorizzazione delle esperienze formative specifiche; la drastica riduzione del ricorso allo strumento dell'accordo quadro. La Rete delle Professioni Tecniche ha inoltre espresso molti dubbi rispetto al rilancio della procedura dell'appalto integrato che mette a rischio la centralita' del progetto. 

 

Appalti: Rete professioni tecniche abbandona tavolo Ance. Manca accordo su proposte fondamentali

AdnKronos
26 novembre 2016

La Rete delle Professioni Tecniche abbandona i tavoli della "filiera dell'edilizia" proposta dall'Ance. L'organismo che rappresenta tutti i Consigli nazionali dell'Area tecnica (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Chimici, Dottori Agronomi e Forestali, Geologi, Geometri, Ingegneri, Periti Agrari, Periti Industriali e Tecnologi Alimentari) lo ha comunicato attraverso una nota. "La Rete delle Professioni Tecniche - si legge - è perplessa di fronte ad una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta". Sono tre, in particolare, le proposte della Rete su cui è mancato l'accordo: l'affidamento prioritario della progettazione esecutiva al vincitore di un concorso di progettazione, strumento il cui rilancio la Rpt ritiene fondamentale. L'estensione del periodo entro il quale valutare i curricula dei concorrenti negli affidamenti di servizi di progettazione ed altri servizi tecnici e la contestuale valorizzazione delle esperienze formative specifiche sul settore del servizio in affidamento, al fine di non escludere dal mercato i giovani e gli operatori economici che non hanno avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni.       

Infine, la drastica riduzione del ricorso allo strumento dell'accordo quadro che, accorpando di fatto più lavori (servizi o forniture) per la partecipazione alle gare, impongono ai concorrenti il possesso di requisiti molto pesanti, contribuendo così a sbarrare l'accesso al settore dei lavori pubblici degli operatori economici medio-piccoli. La Rete delle Professioni Tecniche ha inoltre espresso molti dubbi rispetto al rilancio della procedura dell'appalto integrato che mette a rischio la centralità del progetto. Consentire l'appalto di lavori in mancanza di un progettazione esecutiva alimenta quei contenziosi che sono la principale causa del nostro triste primato internazionale sulle opere incompiute.       

"Comunque sia - afferma in un comunicato la Rete delle Professioni Tecniche - continueremo a confrontarci con le istituzioni competenti affinché il decreto correttivo possa superare le criticità del nuovo codice dei contratti, puntando sul documento condiviso con i nove Consigli Nazionali delle Professioni Tecniche. Siamo certi che ci saranno altri momenti di condivisione con tutti i soggetti della filiera dell'edilizia, al fine di raggiungere obiettivi comuni per il rilancio del settore dei lavori pubblici, purché non vengano derogati principi fondamentali quali quello della centralità del progetto nel processo di esecuzione di un'opera pubblica e quello dell'apertura del mercato ai giovani che hanno talento ed alle strutture professionali medio-piccole, che costituiscono più del 90% degli operatori economici del settore".

 

Edilizia, Rete delle Professioni Tecniche abbandona i tavoli Ance

LaPresse

26 novembre 2016

La Rete delle Professioni Tecniche abbandona i tavoli della "filiera dell'edilizia" proposta dall'Ance.  L'organismo, che rappresenta tutti i Consigli nazionali dell'Area tecnica (architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, chimici, dottori agronomi e forestali, geologi, geometri, ingegneri, periti agrari, periti industriali e tecnologi alimentari) lo ha comunicato attraverso una nota.

"La Rete delle Professioni Tecniche - si legge - è perplessa di fronte ad una risoluzione parziale delle criticità relative al nuovo Codice dei contratti, che esclude proprio le proposte sui servizi di competenza delle professioni che rappresenta".

Sono tre, in particolare, le proposte della Rete su cui è mancato l'accordo: l'affidamento prioritario della progettazione esecutiva al vincitore di un concorso di progettazione, l'estensione del periodo entro il quale valutare i curricula dei concorrenti negli affidamenti di servizi di progettazione ed altri servizi tecnici e la contestuale valorizzazione delle esperienze formative specifiche sul settore del servizio in affidamento e la drastica riduzione del ricorso allo strumento dell'accordo quadro. La Rete delle Professioni Tecniche ha inoltre espresso molti dubbi rispetto al rilancio della procedura dell'appalto integrato, che metterebbe a rischio la centralità del progetto.

"Comunque sia - afferma ancora la Rete - continueremo a confrontarci con le istituzioni competenti affinché il decreto correttivo possa superare le criticità del nuovo codice dei contratti, puntando sul documento condiviso con i nove Consigli nazionali delle professioni tecniche. Siamo certi che ci saranno altri momenti di condivisione con tutti i soggetti della filiera dell'edilizia, al fine di raggiungere obiettivi comuni per il rilancio del settore dei lavori pubblici, purché  non vengano derogati principi fondamentali quali quello della centralità del progetto  nel processo di esecuzione di un'opera pubblica e quello dell'apertura del mercato ai giovani che hanno talento ed alle strutture professionali medio-piccole, che costituiscono  più del 90% degli operatori economici del settore".

 

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