Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
7 novembre 2016
Giuseppe Latour
(...) Queste osservazioni assumono rilevanza rispetto alla struttura scelta per lo schema di decreto. Questo, infatti, deve essere approvato dal Mit su proposta dell'Anac. Il risultato è che il ministero ha preparato due soli articoli, di cui il primo approva le linee guida che vengono riportate in due allegati, e uno dispone le abrogazioni. In questo modo, sul piano formale, si ha un ibrido in cui il decreto ministeriale ha la forma esteriore tipica di un regolamento, diviso in articoli, mentre le linee guida allegate hanno una struttura discorsiva.
Un'impostazione che non piace al Consiglio di Stato, dal momento che – come ricorda il parere – "il compito di tali linee guida è di fornire disposizioni vincolanti che costituiscano al contempo indicazioni chiare per gli operatori". Al contrario – è il durissimo rilievo del parere -, "le presenti linee guida sono redatte in forma discorsiva ed appaiono non di rado prolisse, dispersive, ripetitive di precetti primari". La cogenza del documento, invece, dovrebbe "essere resa anche graficamente immediatamente percepibile alla generalità degli operatori, in ossequio al dovere pubblico di lealtà e chiarezza dei governanti nei confronti dei governati".
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