Il Sole 24Ore
5 novembre 2016
Massimo Frontera
Meno burocrazia per privati e enti locali, più aiuti alle imprese, più personale tecnico e amministrativo. (...) Queste, in sintesi, le novità del secondo decreto terremoto approvato ieri in Consiglio dei ministri in cui si allarga notevolmente il "cratere" delle zone colpite e si snelliscono anche le procedure per il censimento dei danni. Il secondo decreto infatti fa riferimento a una scheda Aedes più semplice di quella attuale e più rapida da compilare. Anche questa è una risposta alla massiccia e continua richiesta di valutazione dell’agibilità degli immobili. Il decreto è stato approvato "salvo intese", cioè con la possibilità di ulteriori modifiche al testo prima della pubblicazione, attesa sulla Gazzetta ufficiale di lunedì 7 novembre. Questa riserva consente di meglio precisare il cratere, limare il testo e verificare alcune coperture. Insieme o subito dopo la pubblicazione del decreto, uscirà anche la prima importante ordinanza del commissario della ricostruzione Vasco Errani: per disciplinare gli interventi di “immediata esecuzione”.
Le imprese con capannoni inagibili ma con «lievi danni» potranno procedere alla riparazione o al ripristino presentando il progetto e l’asseverazione del progettista che documenta il nesso di causalità tra danno e scosse, oltre alla valutazione del danno.
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Per fluidificare queste operazioni, il decreto, in deroga al Codice appalti, ripristina l’appalto integrato, la trattativa privata senza bando, l’affidamento diretto oltre 200mila euro.
Per i Beni culturali si concede la possibilità a Comuni e privati di intervenire subito con puntellamenti o altro tipo di intervento di “somma urgenza” per importi fino a 300mila euro, comunicandolo al Mibact (salvo poi sottoporre il progetto esecutivo dell’eventuale restauro).