Corriere della Sera – Roma
12 ottobre 2016
Giuseppe Pullara
Il mondo gira e il tempo delle archistar sembra subire il destino di tutto ciò che è alla moda: diventare fuori moda. Diversi segnali vengono dal mondo intero, ma non si può non tener conto di ciò che accade anche a Roma, dove parte un’iniziativa dichiaratamente contestatrice dello star-system dell’architettura.
Venerdì viene presentato alla Casa dell’Architettura, col sostegno dell’Ordine degli architetti, un ciclo di conferenze che si svilupperà fino a giugno, tutto dedicato al rilancio di un approccio teorico-storico-critico dell’arte di edificare dopo una ormai lunga stagione in cui l’architettura si è espressa in un linguaggio esplosivo, sorprendente, forse meno attento ai bisogni dell’utenza che non al marketing di celebri studi professionali.
Un progettista romano di 28 anni, Jacopo Costanzo, ha avuto l’idea di avviare la contestazione. Assieme a Luca Montuori ha selezionato una dozzina di studi europei (Berlino, Parigi, Atene, Roma, Milano, Genova, Barcellona, ecc.) di giovani professionisti nati negli anni ’80 invitandoli a predisporre un progetto per una casa da realizzare nella campagna romana.
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