Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
29 settembre 2016
Giuseppe Latour

 

Rinnovo dei centri storici, alberghi diffusi, messa in sicurezza del territorio per il contrasto al dissesto idrogeologico. Recupero di strade e scuole, efficientamento energetico e piste ciclabili. E, a corredo di tutto questo, la costituzione di un nuovo plafond da 100 milioni di euro, spalmati tra il 2017 e il 2023, per il sostegno agli investimenti pubblici: attiverà un piano nazionale di rammendo dei municipi. Sono questi gli ingredienti principali che compongono il Ddl sui piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, che ieri la Camera ha approvato in prima lettura. La proposta di legge, che ha il presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci come primo firmatario, adesso passa all'esame del Senato. Si tratta di un passaggio importante, dal momento che il provvedimento è in discussione da oltre due anni, per la precisione dal luglio del 2014.

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Il provvedimento prevede prima la predisposizione di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni, nel quadro del quale saranno individuati alcuni interventi prioritari. Questi elenchi saranno composti dal Governo a valle di un bando di selezione dei progetti da parte dei Comuni. Saranno considerati criteri prioritari per accedere al plafond i tempi di realizzazione degli interventi, la valorizzazione delle filiere locali e la capacità di convogliare altri finanziamenti, pubblici e privati. Le risorse del Fondo piccoli Comuni, comunque, saranno cumulabili con altri finanziamenti e agevolazioni.

 

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Via libera dalla Camera alla legge per la tutela e lo sviluppo dei piccoli Comuni

 

Il provvedimento, ora trasmesso al Senato, prevede semplificazioni per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento e interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico

casaeclima.com 
28 settembre 2016

 

“Oggi è una bella giornata per chi vuole bene all’Italia”, commenta il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, primo firmatario della legge bipartisan “nata a partire da una mia proposta di legge – spiega Realacci - cui si è collegata quella analoga della collega Terzoni che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro. Questo testo, di cui sono stati relatori i colleghi Borghi, Iannuzzi e Misiani, è un’opportunità per tutto il Paese per un’idea di sviluppo che punta sui territori e sulle comunità, che coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy.”

Realacci ricorda che “Senza bicameralismo paritario questa legge sarebbe già stata approvata definitivamente nelle passate legislature, quando per ben tre volte è stata varata dalla Camera e fermata poi in Senato. Mi auguro che questa sia la volta buona e che si arrivi all’approvazione definitiva per l’Anno nazionale dei Borghi indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per il 2017”.

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