Il Sole 24Ore 
11 settembre 2016 
Guglielmo Saporito

 

«I dati confermano che lo strumento degli incentivi fiscali al recupero edilizio e al risparmio energetico c’è e funziona bene. È di gran lunga la manovra anticiclica più importante di questi anni. Questo strumento ha accompagnato potentemente un cambio di pelle dell’edilizia che è passata dal nuovo al recupero del patrimonio esistente. Ora però, bisogna fare il salto di qualità e passare dallo strumento singolo a una politica integrata che favorisca soprattutto la prevenzione e il risparmio energetico. È il momento giusto e mi pare sia chiaro anche al governo». Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, ha commissionato quel Rapporto del Servizio studi della Camera e Cresme che torna di grande utilità oggi che si discute di come ampliare e rafforzare i bonus fiscali con la legge di bilancio. C’è una larga convergenza, fra governo e Parlamento, sul fatto che l’incentivo fiscale abbia funzionato e debba essere rafforzato se si vuole passare a un fisco capace anche di promuovere lo sviluppo. Posizione su cui Pier Carlo Padoan ha portato anche il ministero dell’Economia, in passato molto più timido sulle potenzialità dello strumento. 

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