la Repubblica
25 luglio 2016
Valentina Conte
«Se non acceleriamo con le riforme strutturali, l’Italia rischia uno zero virgola permanente ». Enrico Morando, viceministro dell’Economia non crede in una recessione. Ma in vista della prossima legge di bilancio da «almeno 20 miliardi», invita a puntare le risorse disponibili su produttività, cuneo fiscale, rilancio delle periferie con un inedito piano di ristrutturazioni. E a non temere il tabù Europa: «La flessibilità non vale una volta per tutte, ma tutte le volte che fai una riforma ».
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Esistono già incentivi, peraltro in scadenza a fine anno.
«Sono i più generosi d’Europa e li riconfermeremo, spero per un triennio. Ma c’è anche un’altra idea. Quella di aprire gli sconti al 65% anche agli incapienti, coloro che non fanno la dichiarazione dei redditi e oggi esclusi dal meccanismo delle detrazioni. L’idea è di creare un fondo, per esempio costituito da Cassa depositi e alcuni privati, che si incarica di sostenere le spese per riqualificare gli immobili e poi incassa lo sconto decennale dello Stato. Il cittadino paga solo un 10% subito. E un’altra piccola parte nelle bollette della luce, sul modello canone Rai, per remunerare il fondo. A regime, il risparmio per una famiglia che vive in 80 metri quadri in periferia e spende quasi 2 mila euro di riscaldamento all’anno, sarebbe della metà. Circa 80 euro al mese. Più reddito, meno degrado».
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