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24 giugno 2016
Giuseppe Latour
I redditi di architetti e ingegneri liberi professionisti sono tornati, in termini reali, ai livelli di inizio anni '80. La media complessiva è di poco inferiore ai 25mila euro: per gli architetti è di circa 18mila euro, mentre gli ingegneri viaggiano intorno a quota 30mila. Sono numeri elaborati da Inarcassa, presentati ieri dal presidente Giuseppe Santoro al Congresso nazionale degli ingegneri, in corso a Palermo. Numeri che, per Santoro, dipendono da due fenomeni, oltre che dalla crisi economica: l'aumento eccessivo del numero degli iscritti ai due ordini e la minore qualificazione dei professionisti. Per questo, bisogna potenziare gli investimenti e migliorare alcune riforme, come il Jobs act degli autonomi e il Codice appalti.
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Osservando i trend degli ultimi anni, il reddito medio, che era salito fino a un massimo di quasi 39mila euro a inizio anni Novanta, è diminuito verso i 29mila euro del 1996, riuscendo in seguito a riportarsi sopra i 37mila euro nel 2004. A partire dal 2008 è stata registrata una nuova discesa. Il reddito medio degli architetti è così sceso fino a 18mila euro circa (da 30mila), mentre quello degli ingegneri è arrivato a circa 30mila euro (da 45mila). « Nei prossimi mesi raccoglieremo le dichiarazioni relative al 2015. Dai segnali che abbiamo, questo calo si è arrestato», dice il presidente.
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