Corriere del Veneto
28 maggio 2016
La parola d’ordine è «periferia». Lo ripete più volte Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività Culturali, che ieri pomeriggio ha inaugurato il Padiglione Italia alla 15ma Biennale Architettura. Tema annunciato anche in vista dell’arrivo, oggi, del premier Matteo Renzi atteso all’inaugurazione ufficiale della Biennale a Ca’ Giustinian alle 11 per poi passare ai Giardini della Biennale. Si avvicina il 70esimo anniversario della massiccia operazione di edilizia popolare del secondo Dopoguerra e il governo pare intenzionato a puntare (anche finanziamenti cospicui) proprio sullo svecchiamento di questo sterminato patrimonio…in periferia. L’allineamento dei pianeti sui temi della rigenerazione urbana ormai è completo.
Questo il fulcro, elegantemente declinato dal direttore della Biennale Architettura, Alejandro Aravena. Questo, raccontato sotto le insegne del «Bene Comune», è il cuore del Padiglione Italia. «Non si pensi che la curatela del padiglione Italia sia andata a TAMassociati perché sono uno studio veneziano – esordisce il ministro – il loro progetto ci ha convinto perché perfettamente in linea con il tema delle periferie. Un bel lavoro. Questa è una bellissima biennale che unisce tradizione ed eccellenza.
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