Corriere del Veneto
25 maggio 2016
Fabio Bozzato
Nel loro portfolio spiccano i molti progetti realizzati in giro per il mondo e commissionati da Ong, prima fra tutti Emergency. Sono molto attivi anche a Nordest: porta la loro firma, ad esempio, la sede di Banca Etica a due passi dalla stazione di Padova. Una cosa ci tengono in modo quasi ossessivo: la dimensione di team.
Partiamo da qui: perché è così importante per voi?
«Perché pensiamo che l’architettura sia un atto collettivo e non un lavoro solitario. Questo lo applichiamo tra noi come metodo, nel discutere il concept di un progetto, nel realizzare le cose. D’altra parte, l’architettura è una pluralità di figure, al di là dei progettisti: i committenti, le maestranze, la comunità locale. Insieme fanno architettura».
Per questo vi piace una committenza cooperativa?
«Sì, preferiamo Ong o imprese sociali o gruppi di privati con una spiccata sensibilità sociale».
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