La Stampa
20 aprile 2016
Antonella Mariotti
«Coltivare la bellezza dentro e fuori di noi». Carlo Petrini rifletterà su questo oggi all'apertura dell’edizione numero 53 del Congresso internazionale degli architetti del paesaggio. Al centro congressi del Lingotto il paesaggio diventerà il protagonista dei diversi sensi, anche del gusto. «Tasting the Landscape» gustare il paesaggio è il filo rosso delle relazioni di quei sognatori che sono gli architetti del paesaggio perché - dice Anna Letizia Monti presidente dell’associazione italiana architetti del paesaggio (Aiapp) - «un progetto pianta un germoglio alto così, e si può solo immaginare, sognare cosa diventerà tra dieci anni». «Dialogo con la natura e lavoro secolare di tanti uomini e donne», per Carlo Petrini questi elementi hanno cambiato i paesaggi piemontesi, il riferimento è alle Langhe, ai vigneti. «Unione di bello e buono» dice ancora il fondatore di Slow Food e sul gusto, sullo sguardo e sul sogno si fonda questa edizione del Congresso, targato Ifla, International Federation of Landscape Architects di cui Aiapp fa parte. Aiapp ha fortemente voluto che la sede di Ifla2016 fosse in Italia perché «per gli architetti del paesaggio italiani è faticoso essere riconosciuti, ottenere lavori e spesso le loro competenze vengono dirottate su altre professioni».
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Le star non solo architetti
Temi che sono affrontati da relatori di primo piano tra cui Petrini che apre i lavori, Saskia Sassen (sociologa), Pietro Laureano esperto Unesco per le zone aride, la civiltà islamica e gli ecosistemi, autore del rapporto di iscrizione dei Sassi di Matera nella lista del patrimonio Unesco.
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