Corriere della Sera - Milano
15 marzo 2016
Luca Rinaldi
Doveva essere il tempio della «Regina d’Europa» della pallacanestro italiana, è diventata l’opera incompiuta più costosa della Lombardia: oggi è un buco da cui si vedono delle fondamenta e niente più.
C’erano ancora le lire quando prese vita il progetto del «Palababele» di Cantù, così battezzato per la sua caratteristica forma a piramide di Babele. Messo su carta dall’architetto Vittorio Gregotti il palazzetto, costo 20 miliardi di denaro pubblico del vecchio conio, avrebbe dovuto ospitare le partite della squadra di pallacanestro del luogo che sul finire degli anni ’70 e lungo tutti gli anni ’80 domina la scena cestistica italiana ed europea.
I lavori partono nel 1990 con in contributi messi sul piatto dal Governo per le strutture sportive in vista di Italia ‘90 e nel 1993 sono subito fermi. Tra riprese e interruzioni il cantiere si blocca definitivamente nel 1996, fino all’approvazione di un nuovo e faraonico progetto da 33,5 milioni di euro in project financing, cioè tra capitale pubblico e privato. (...)
Lo «Sblocca Italia»
Così tra le province lombarde sono disseminate una quindicina di caserme funzionanti e agibili per metà rispetto alla progettazione originale, con aree soggette all’abbandono e all’incuria. «Contiamo - chiude Baratono - di completare il programma Caserme entro inizio 2017 con fondi derivanti dal cosiddetto decreto “Sblocca Italia”». (...)