Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
8 marzo 2016
Giuseppe Latour
Piccoli professionisti tagliati fuori dalle gare di progettazione. E' l'effetto che potrebbe derivare da una norma inserita nel Codice appalti che, proprio in queste ore, sta approdando presso le commissioni parlamentari per incassare i pareri prescritti dalla legge delega. Il decreto legislativo, infatti, non conferma le regole speciali che oggi esistono per i progettisti e gli affibbia, così, l'obbligo di portare una garanzia del due per cento a corredo delle offerte.
L'altro punto criticatissimo riguarda la concorrenza: il provvedimento, infatti, alza da 40 a 150mila euro il tetto per la trattativa privata nei servizi di progettazione, riducendo il numero di operatori da sentire (da cinque a tre). In questo modo potrebbe finire senza gara il 90% del mercato. E non è tutto: servirebbero chiarimenti anche sull'appalto integrato. Il Codice vieta l'affidamento contemporaneo di lavori e progettazione, anche se non blinda in maniera sufficiente la relativa disciplina.
Cauzione e requisiti dei professionisti
Partiamo proprio dalla cauzione. Per i piccoli progettisti è la grande preoccupazione del nuovo Codice. L'articolo 93 del testo detta le regole sulle garanzie per la partecipazione alle procedure di gara. E, tra queste, include anche la cauzione, la garanzia provvisoria pari al 2% del prezzo del bando. «Nel vecchio Codice i servizi di progettazione venivano esclusi dall'obbligo di versare la cauzione, nel nuovo questo non succede. Si tratta di una mancanza che per noi è molto grave», spiega il consigliere tesoriere del Cni, Michele Lapenna.
(...)
vai alla pagina web de Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio con il testo dell'articolo