Il Sole 24Ore
7 marzo 2016
Tiziano Grandelli, Mirco Zamberlan
Stop agli incentivi per i progettisti. Con il nuovo Codice degli appalti è finita la corsa agli incarichi di progettazione da parte dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Al contrario, i premi vengono indirizzati alle attività tecnico-burocratiche un tempo non contemplate (programmazione, procedure di gara, esecuzione dei contratti pubblici, verifica della conformità eccetera). Non è certo un caso che gli storici incentivi alla progettazione si trasformino in premi per funzioni tecniche; è una spinta per la pubblica amministrazione sui suoi compiti di realizzazione delle opere, lasciandole però progettare all’esterno.
L’impianto complessivo ripercorre le disposizioni vigenti: gli incentivi vanno finanziati all’interno degli oneri messi a disposizione per la realizzazione dell’opera nel limite massimo del 2% dell’importo a base di gara, limite rimesso alla discrezionalità dell’ente che può anche azzerare l’incentivo. Non è più previsto che in sede di definizione della percentuale effettiva si debba tenere conto della complessità dell’opera.
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Che cosa succederà da ora in avanti? Fino all’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti si applica, per chi l’ha adottato, il regolamento vigente. Dopo si dovrebbero bloccare ancora tutti gli incentivi, fino all’adozione dei regolamenti, sperando che successive modiche non facciano ripartire da capo il processo.