Il Sole 24Ore
15 febbraio 2016
Francesca Barbieri e Valeria Uva
Più welfare contro la crisi che ha tagliato i redditi e ridotto l’appeal delle libere professioni. In attesa dello Statuto dei lavoratori autonomi - il disegno di legge che punta ad allargare diritti e tutele è ora al Senato - le Casse di previdenza rafforzano i budget per le prestazioni a sostegno degli iscritti e allargano il range delle possibilità.
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Destinatari privilegiati delle misure di sostegno sono le donne e i giovani: le prime sono aumentate tra gli iscritti alle Casse del 5 per cento, tre volte tanto gli uomini, e sono ormai oltre il 36% dell’universo totale, con redditi medi che però sono spesso inferiori (addirittura la metà) di quelli maschili. Un pay gap che riguarda anche i giovani (in media guadagnano poco più di 12mila euro lordi l’anno).
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I giovani
Con un occhio non più solo al futuro dei propri iscritti (pensioni) ma anche al presente, in chiave di sostegno alla crisi, le Casse hanno pensato anche ai giovani. Inarcassa, ad esempio, destina metà della spese per assistenza (44 milioni l’anno scorso) ad architetti e ingegneri con meno di 35 anni, sostenuti con un abbattimento notevole dei contributi per cinque anni, con prestiti d’onore fino a 15mila euro e con finanziamenti per allestire lo studio a tassi agevolati. «Il Cda ha proposto ai Ministeri la conferma dei contributi minimi per gli under 35 a 1.046 euro anche per il 2016 - aggiunge il presidente, Giuseppe Santoro -. Questa riduzione e l’accredito figurativo dell’anzianità intera per non compromettere l’importo della pensione sono misure innovative volute da Inarcassa per preservare l’equità intergenerazionale».
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