Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
15 dicembre 2015
Federica Micardi
Ridurre le attuali sanzioni dell’80% e trovare una soluzione con i ministeri vigilanti (Economia e Lavoro) per tagliare il nodo gordiano del pregresso che mai troverà soluzione. La proposta, provocatoria, arriva da Inarcassa, la Cassa di previdenza di ingegneri e architetti che conta circa 170mila iscritti, di cui 30/40mila sono in sofferenza.
Il Comitato nazionale dei delegati dell’ente, a metà ottobre, ha deliberato le linee guida per rivedere il sistema sanzionatorio – peraltro già modificato nel 2010 - con due obiettivi: arginare il fenomeno dell’inadempienza previdenziale e ridurre il contenzioso. «La situazione di difficoltà che stiamo riscontrando tra gli iscritti – racconta il presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro – è trasversale in tutte le fasce di età anche se è maggiore tra chi ha 40-50 anni. Inoltre è più pesante tra gli architetti».
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L’insoluto non può essere affrontato solo con penalità
Il Sole 24Ore
15 dicembre 2015
Maria Carla De Cesari e Maria Rosa Gheido
La previdenza obbligatoria dei professionisti, garantita dal sistema delle Casse private, può anche produrre la negazione della pensione se l’iscritto non paga i contributi necessari la maturazione del diritto. L’inchiesta del Sole 24 Ore pubblicata in questa pagina prende le mosse dalla telefonata-denuncia di un lettore, un architetto, che ha maturato con la Cassa di previdenza di categoria un debito cospicuo, anche per l’accumulo di sanzioni e interessi, e a oltre 70 anni si vede negato il diritto alla pensione, magari scomputando i contributi e le penalità dovute. «Ho preferito pagare gli stipendi dei miei collaboratori» è la giustificazione dell’architetto. «Prima paghi e poi liquideremo la pensione» è, in soldoni, il principio della Cassa.
Non possiamo entrare nel merito della querelle tra Inarcassa e iscritto anche perché la questione sarà soggetta, sulla base di rilievi e controdeduzioni, alla valutazione di un giudice. Quello che importa è far emergere un problema fin qui passato in sordina: la difficoltà di molti professionisti di tener dietro agli obblighi previdenziali, con il rischio che il carico di sanzioni e interessi renda il debito insanabile pregiudicando la possibilità della pensione. In alcuni casi, l’irregolarità contributiva sbarra la strada anche alla partecipazione agli appalti di lavori e servizi, limitando la possibilità di lavorare e di emergere dal circolo vizioso.
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Casse, salgono i debiti degli iscritti.
Previdenza. Con la crisi aumentano le difficoltà dei professionisti nel rispettare le scadenze per il versamento dei contributi. Le strategie degli istituti: pagamenti a rate, credito bancario facilitato e riscossione più efficiente
Il Sole 24Ore
15 dicembre 2015
Federica Micardi