Corriere del Mezzogiorno
30 ottobre 2015
Rosa Coppola
«Gli architetti a Salerno lavorano poco. È un fatto sotto gli occhi di tutti, che si trascina purtroppo da circa dieci anni. Negli ultimi tempi non hanno mai trovato molto spazio». Il presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Salerno, Maria Gabriella Alfano, è d’accordo con Francesca Severino, la giovane collega che ha consegnato ieri al Corriere del Mezzogiorno il suo legittimo sfogo sull’impossibilità di lavorare nella città dei grandi progetti firmati dalle archistar, da Bofill a Chipperfield, da Hadid a Calatrava.
Alfano sembra non avere dubbi sulla ricetta per superare l’attuale stato d’impasse: «Ci vogliono i concorsi, bisogna puntare sulla progettazione e dare spazio ai giovani. Con gli enti pubblici, anche con il Comune, facciamo da pungolo per cercare di dare opportunità ai nostri iscritti». Intanto, però, la ‘città europea’ continua a parlare straniero, catalano, in primis. Possibile che non ci sia, in città, un solo urbanista capace di progettare una mega opera? «Quella di De Luca - riflette il presidente - è una strategia. Punta sulle archistar e ci può anche stare». «L’ex sindaco- continua - tenta così di lanciare Salerno sul piano internazionale e questo è condivisibile. Ma questo ormai deve essere il passato. Basta, ormai sono scelte già fatte, ora guardiamo oltre».
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