Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
7 settembre 2015
Donato Antonucci
Una delle problematiche più ricorrenti in materia edilizia, dovuta anche alla varietà della casistica, è rappresentata dai volumi tecnici, cioè quelli che non vengono computati nella cubatura utile di un edificio in occasione del rilascio del titolo abilitativo per la sua costruzione.
Manca una norma generale che li disciplini e la loro definizione si rinviene in una vecchia circolare dell’allora ministero dei Lavori pubblici, la n. 2474 del 1973, secondo cui si tratta dei volumi «strettamente necessari a contenere ed a consentire l’accesso di quelle parti degli impianti tecnici (idrico, termico, elevatorio, televisivo, di parafulmine, di ventilazione, ecc.) che non possono per esigenze tecniche di funzionalità degli impianti stessi, trovare luogo entro il corpo dell’edificio realizzabile nei limiti imposti dalle norme urbanistiche».
La circolare precisa che la definizione «può trovare applicazione soltanto nei casi in cui i volumi tecnici non siano diversamente definiti o disciplinati dalle norme urbanistico-edilizie vigenti nel Comune» e che, in ogni caso, la loro sistemazione «non deve costituire pregiudizio per la validità estetica dell’insieme architettonico», (...)
vai alla pagina web de Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio con il testo dell'articolo
Volumi tecnici/2: se c'è il vincolo la sanatoria è più difficile
La circolare del ministero dei Beni culturali n. 33/2009 chiarisce che «per volumi s'intende qualsiasi manufatto costituito da parti chiuse emergente dal terreno o dalla sagoma di un fabbricato preesistente indipendentemente dalla destinazione d'uso del manufatto», per poi precisare «ad esclusione dei volumi tecnici»
Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
7 settembre 2015
Donato Antonucci
Tra gli aspetti su cui si registrano ancora talune divergenze in tema di volumi tecnici vi è quello relativo ai profili paesaggistici e alla possibilità o meno di ottenere l'autorizzazione postuma per i lavori ai sensi dell'articolo 167, del Codice ambiente (Dlgs 42/2004), il cui quarto comma esclude la sanatoria di volumi illegittimamente realizzati. La circolare del ministero dei Beni culturali n. 33/2009, nel dettare talune linee interpretative ed operative in materia, chiarisce che «per volumi s'intende qualsiasi manufatto costituito da parti chiuse emergente dal terreno o dalla sagoma di un fabbricato preesistente indipendentemente dalla destinazione d'uso del manufatto», per poi precisare: «ad esclusione dei volumi tecnici».
(...)
vai alla pagina web de Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio con il testo dell'articolo