La Stampa
31 agosto 2015
Francesco Rutelli 

 

«Grande Evento»: è finita l’epoca in cui queste due parole hanno rappresentato un toccasana, oppure uno spauracchio. Per affrontare in modo maturo questioni in rapido cambiamento, sono utili le riflessioni di Gianni Riotta (su «La Stampa» di ieri). 

E se vogliamo uscire dalla doppia crisi della manutenzione e della trasformazione che colpisce le nostre città, penso sia il tempo di dotarle di parchi-progetti concreti, trasparenti e condivisi: restano le città, infatti. il motore del cambiamento e l’anima della convivenza civile del nostro tempo. 

E’ sempre attuale la riflessione sui Grandi Eventi. Prendiamone tre a riferimento: il Giubileo di oggi, quello del Duemila e le Olimpiadi di Barcellona. (…) Il Giubileo che si aprirà il prossimo 8 dicembre è stato annunciato dal Papa con appena 9 mesi di anticipo: milioni di persone verranno a Roma, ma la scarsità della programmazione e della cooperazione tra città e governo ha portato a concordare un piano degli interventi (di manutenzione) solo quattro giorni fa. 

(…)

Perché propongo di formare - e verificare costantemente - un Programma nazionale di ammodernamento trasparente e sostenibile delle nostre città? Per evitare la sindrome dell’ultimo tuffo, che ha riguardato l’Expo e, oggi, il Giubileo romano, e soprattutto per affrontare la sfiducia dei cittadini con un processo trasparente e verificabile. Ovvero: le Città Metropolitane, d’intesa con Governo e Regioni, dovrebbero avere un parco di progetti definitivi prioritari, predisposti dagli uffici pubblici - se necessario, con la collaborazione di progettisti selezionati con gare pubbliche, da aggiornare regolarmente secondo le esigenze in cambiamento. Su questi, indirizzare tutte le risorse esistenti (Statali, regionali, comunali, europee, private), assegnare la responsabilità politica al Sindaco della Città Metropolitana e quella realizzativa a manager di provata capacità. Anche un Grande Evento, in questa chiave, verrebbe inquadrato negli obiettivi ordinari e strategici della città. Ci sono diversi strumenti legislativi e amministrativi che Parlamento e Governo stanno discutendo, per mettere in moto una nuova visione dello sviluppo urbano che integri crescita culturale e turistica, modernizzazione dei servizi, competitività internazionale delle nostre città. 

 

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