Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio 
22 luglio 2015
Giorgio Santilli

 

Una stretta subito sul general contractor, uno spazio più adeguato per le Pmi, un maggior coordinamento delle norme sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle imprese, la conferma «dell'ottimo testo del Senato» sugli appalti in gara dei concessionari autostradali, un allineamento delle norme sul project financing ai modelli europei, la destinazione dell'incentivo interno alle Pa del 2% a una migliore qualità dell'attività di programmazione, predisposizione dei bandi, svolgimento di gare e affidamento ed esecuzione dei contratti anziché a «esasperare la competizione con le imprese sulla progettazione»: su queste sei priorità sta lavorando Raffaella Mariani, relatrice del disegno di legge delega sugli appalti alla Camera , che tra fine luglio e inizio agosto dovrebbe presentare i propri emendamenti in commissione Ambiente della Camera. Le votazioni saranno poi alla ripresa di settembre, ma è in queste ore che la maggioranza (e soprattutto il Pd) si sta chiarendo le idee, dopo le audizioni di Graziano Delrio e Raffaele Cantone, sulle questioni più critiche del provvedimento. Con una premessa che Raffaella Mariani ripete almeno due o tre volte: «quello del Senato è davvero un ottimo testo». Leggere correzioni, ritocchi, qualche forma di drafting, ma l'impianto resta quello, non si tocca. «Anche rispetto a certe critiche che sono arrivate da gruppi di interesse al relatore del Senato - dice Mariani - noi dobbiamo ribadire che quello di Esposito è stato un ottimo lavoro». 

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