Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
22 luglio 2015
Mila Fiordalisi
Utilizzare le «tracce» digitali lasciate dai cittadini per dare vita a un'urbanistica di nuova generazione, una sorta di «co-urbanistica», frutto dell'analisi dei dati prodotti dai cittadini. Questo l'obiettivo del progetto Urbanscope (www.urbanscope.polimi.it ) a firma del Politecnico di Milano che ha scelto il capoluogo meneghino per dare il via alla prima applicazione sul campo.
La piattaforma messa a punto dal Polimi fa leva sul monitoraggio, l'integrazione e la successiva analisi dei dati provenienti da social network, applicazioni online, ma anche relativi ad esempio alla quantità di telefonate effettuate dai cittadini e in quali punti della città, ma anche open data. Si tratta in sostanza di un progetto che costruisce sull'analisi dei big data l'impalcatura della città del futuro. «Il cuore di Urbanscope è un motore che monitora e integra dati eterogenei effettuando estrazioni ed aggiornamenti continui di tali dati, interrogando in modo massiccio attraverso algoritmi efficienti una serie di servizi web. Tali dati sono poi resi disponibili su database moderni per l'analisi e l'estrazione di informazioni aggregate», spiega Marco Brambilla, Docente di Ingegneria del Software al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.
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