Corriere della Sera
18 luglio 2015
Gian Antonio Stella
Che scomodità, le gare d’appalto! Stufo di sottostare a leggi e codicilli, il sindaco di Catanzaro affida senza gare, denuncia l’Anticorruzione, dal 58 al 97% degli appalti. «A chi dà i soldi?», hanno chiesto tre associazioni di cittadini. Risposta: domanda offensiva. E per «tutelare l’immagine del Comune» ha promosso un’azione legale contro i curiosoni. Delegandola (e ti pareva...) a un avvocato esterno.
Prova provata che pezzi d’Italia sono ancora allergici alle regole.
Sia chiaro: la giunta della città calabrese non è l’unica ad aver esagerato. Il recente rapporto dell'Authority sui capoluoghi regionali dice che, a dispetto dell’eccezionalità prevista per la procedura negoziata, questa rappresenta il 60% di tutti gli appalti nazionali. Ma che questa media è superata, senza differenza fra destra e sinistra e tra Nord e Sud da diciotto su venti delle città esaminate (a eccezione di Napoli e Palermo) con punte dell’83% a Milano, dell’86% a Roma e di uno stratosferico 89,99% ad Aosta. Quanto agli importi, viene distribuito mediamente senza gara il 34% dei soldi. E qui svettano Potenza (43%), Ancona e Trento (48%) e Firenze, che negli ultimi quattro anni ha ripartito direttamente il 50,5% dei suoi appalti.
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