Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
22 giugno 2015
Brunella Giugliano
Si torna a parlare di condono edilizio nelle regioni del Sud Italia ed in particolare in Sicilia e Campania, dove sono in arrivo importanti novità per regolarizzare gli immobili abusivi. Nella regione governata da Rosario Crocetta nei giorni scorsi è stata emanata una circolare che sblocca le vecchie pratiche di condono (del 2003), ancora inevase da parte degli uffici dei Comuni, per abusi realizzati in aree a vincolo cosiddetto "relativo" (e cioè solo previa autorizzazione degli organi preposti alla tutela: paesistica, idrogeologica, ambientale, etc...); una possibilità di sanatoria, quella in aree a vincolo relativo ammessa dalla circolare siciliana, che nella legge nazionale del 2003 era fortemente limitata.
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Basta usare la storia per devastare ancora, basta alibi per non demolire
Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
22 giugno 2015
Alessandro Arona
Stimate oltre un milione di domande dei vecchi condoni che giacciono nei cassetti - L'incertezza favorisce l’illegalità: ora termini perentori e aiuti ai Comuni per smaltire l'arretrato - Ancora troppi alibi nei Comuni nelle demolizioni
La società di servizi Sogea di Roma stima che nei soli 116 Comuni capoluogo ci siano ancora oltre un milione di pratiche di condono edilizio inevase . Richieste di sanatoria presentate in base ai vecchi condoni (Berlusconi-2003, Berlusconi-1994, anche Craxi-1985), e che giacciono negli uffici dei Comuni senza essere né respinte né accettate.
«I Comuni hanno poche risorse, pochi uomini», la motivazione che si sente spesso dire da parte degli enti locali e spesso da parte delle Anci regionali. A volte è anche così, ma l'assessore uscente all'urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente , che ha fatto in questi anni della lotta all'abusivismo una delle sue priorità, spiega ai nostri microfoni di credere a questa motivazione molto poco: «Credo che ci sia anche indolenza, legata magari all'attesa che subentri qualche norma che rimescoli le carte».
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Diffuse continuano inoltre a essere le resistenze di molti Comuni alle demolizioni, adducendo motivazioni di mancanza di risorse, spesso inesistenti. Il caso Puglia sembra insegnare che non bastano le sanzioni amministrative dello Sblocca Italia, ma servono accordi con le Procure, diffide ai Comuni, interventi sostitutivi.
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