Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
19 giugno 2015
Giuseppe Latour e Mauro Salerno
Primo semaforo verde per la riforma appalti. Il Senato ieri mattina ha approvato in prima lettura, con 184 sì, due no e 42 astensioni, il disegno di legge delega che recepisce le direttive europee in materia di contratti pubblici. Si completa, così, con un voto a larga maggioranza, un lavoro durato sei mesi , cui hanno partecipato da vicino anche le opposizioni. Il testo è stato incardinato lo scorso gennaio presso la commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama. E, adesso, deve ancora compiere due passaggi importanti: il vaglio della Camera per la seconda lettura e l'attuazione attraverso il decreto delegato, al quale stanno già lavorando i tecnici del Governo. Per il ministero delle Infrastrutture Delrio «è il primo passo di una svolta vera per i lavori pubblici». Mentre per il viceministro Riccardo Nencini che ha seguito più da vicino il disegno di legge si tratta «di una legge che potenzia trasparenza e vigilanza».
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Le reazioni: dai costruttori ai progettisti un coro di sì alla riforma
Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
19 giugno 2015
Giuseppe Latour e Mauro Salerno
La riforma licenziata dal Senato piace a tutti: imprese, progettisti, società di ingegneria, sindacati. Dopo la lunga fase di audizioni durante la quale le parti hanno dato indicazioni sui contenuti da inserire nella delega, rileggendo la versione finale del testo gli attori del mercato hanno trovato traccia delle loro sollecitazioni. Dai poteri dell'Anac alla centralità del progetto, passando per la maggiore concorrenza, è un coro di pareri positivi. Con pochissime precisazioni.
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La spinta a valorizzare la progettazione non è passata inosservata anche presso il Consiglio nazionale degli architetti. «Per il nostro paese è un segnale fortissimo. Con il principio che nelle gare si vince sulla base di criteri di qualità del progetto, avremo finalmente buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo, e avremo anche inferto un colpo molto serio alle mafie, che sugli appalti pubblici hanno costruito le fondamenta della loro economia illegale».
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Via libera dal Senato alla Riforma degli appalti
Qualità architettonica, maggiori tutele nel subappalto e più attenzione alla meritocrazia delle imprese nel testo che passa ora alla Camera
edilportale.com
19 giugno 2015
Paola Mammarella
Il Senato ha approvato a grandissima maggioranza il disegno di legge delega per la riforma del Codice Appalti.
Il disegno di legge, che ora passa all’esame della Camera, recepisce nell’ordinamento italiano le Direttive 2014/23/Ue sui contratti di concessione, 2014/24/Ue sugli appalti pubblici (che abroga la direttiva 2004/18/CE) e 2014/25/Ue sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (che abroga la direttiva 2004/17/CE).
Dopo l’approvazione definitiva, la palla passerà al Governo, che dovrà approvare entro sei mesi una serie di decreti legislativi sulla base delle linee guida fornite dalla delega. Bisognerà rispettare il divieto di divieto di gold plating. Nella normativa italiana non si potranno cioè introdurre livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive.
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Appalti: Architetti, bene ok codice, e' svolta trasparenza. Recepite nostre proposte in tema semplificazione e legalità
ANSA
18 giugno 2015
Una "svolta" nei lavori pubblici, all'insegna della “trasparenza, del rispetto delle regole e della libera concorrenza”. E' il primo commento del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori dopo l’approvazione oggi da parte del Senato della legge delega sul codice degli appalti. I professionisti, in una nota, danno atto "al senatore Stefano Esposito, relatore del ddl presso la commissione Lavori Pubblici del Senato e al viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini di aver recepito" le loro proposte, visto che la categoria che da tempo si batte per "riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalita' e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti a causa di norme spesso sbagliate". Con il principio che nelle gare si vince sulla base di criteri di qualita' del progetto, si legge ancora, "avremo finalmente buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo, e avremo anche inferto un colpo molto serio alle mafie, che sugli appalti pubblici hanno costruito le fondamenta della loro economia illegale. Avremmo anche finalmente la possibilita' di assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle, concludono gli architetti.
Appalti, architetti: svolta nei lavori pubblici, ora opere utili e belle
Public Policy
18 giugno 2015
"Svolta nei lavori pubblici all'insegna della trasparenza, rispetto delle regole e della libera concorrenza". È il primo commento del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori dopo l'approvazione da parte del Senato della legge delega appalti, (vedi Public Policy, "APPALTI..." delle 14,08).
L'associazione "da atto" a Parlamento e governo "di aver recepito le proposte degli architetti italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalità e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti a causa di norme spesso sbagliate".
"Con il principio che nelle gare si vince sulla base di criteri di qualità del progetto, avremo finalmente buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo, e avremo anche inferto un colpo molto serio alle mafie, che sugli appalti pubblici hanno costruito le fondamenta della loro economia illegale. Avremmo anche finalmente la possibilità di assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle", conclude la nota.
Codice appalti, Consiglio nazionale architetti:bene ok Senato, svolta importante
OMNIROMA
18 giugno 2015
"Svolta nei Lavori Pubblici all'insegna della trasparenza, rispetto delle regole e della libera concorrenza". E' il primo commento, così riferisce una nota, del Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dopo l'approvazione da parte del Senato della legge delega sul Codice degli Appalti. "Diamo atto al senatore Stefano Esposito - prosegue la nota - relatore del ddl Delega presso la commissione Lavori Pubblici del Senato e al viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini di aver recepito le proposte degli architetti italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalità e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti a causa di norme spesso sbagliate". "Come ha sottolineato il senatore Luigi Zanda, questo provvedimento rafforza il processo di coesione politica dell'Europa e ci avvicina ancora di più ai grandi paesi del Continente. Ma non solo: per il nostro Paese è un segnale fortissimo. Con il principio che nelle gare si vince sulla base di criteri di qualità del progetto, avremo finalmente buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo, e avremo anche inferto un colpo molto serio alle mafie, che sugli appalti pubblici hanno costruito le fondamenta della loro economia illegale. Avremmo anche finalmente la possibilità di assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle".
Appalti: architetti, nuovo Codice e' svolta importante
Adnkronos/Labitalia
18 giugno 2015
''Svolta nei lavori pubblici all'insegna della trasparenza, rispetto delle regole e della libera concorrenza''. E' il primo commento del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori dopo l'approvazione da parte del Senato della legge delega sul Codice degli Appalti.
''Diamo atto al senatore Stefano Esposito, relatore del ddl delega presso la commissione Lavori Pubblici del Senato e al viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini -spiega la nota- di aver recepito le proposte degli architetti italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalità e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti a causa di norme spesso sbagliate".
"Come ha sottolineato il senatore Luigi Zanda, questo provvedimento rafforza il processo di coesione politica dell'Europa e ci avvicina ancora di più ai grandi paesi del Continente. Ma non solo: per il nostro Paese è un segnale fortissimo. Con il principio che nelle gare si vince sulla base di criteri di qualità del progetto, avremo finalmente buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo, e avremo anche inferto un colpo molto serio alle mafie, che sugli appalti pubblici hanno costruito le fondamenta della loro economia illegale. Avremmo anche finalmente la possibilità di assicurare ai cittadini italiani opere utili e belle", conclude la nota.