Corriere della Sera - Milano
26 aprile 2015
Gian Luigi Paracchini
Può scaldare i cuori e lasciare perplessi. Può farci tuffare nel passato e aprire una finestra per il futuro. Può diventare una cartolina o restare un’occasione mancata. Di certo però quella che comincia stamattina alle 10.30 non è una festa come tante altre.
Perché con l’inaugurazione della nuova Darsena, ripulita, ampliata, accessoriata, Milano ritrova il suo storico porto e insieme le sue radici fluviali.
Quante volte siamo rimasti senza parole di fronte a certe vecchie fotografie della città attraversata dai Navigli? Davvero era così bella? Forse sì, ma l’acqua emanava un fetore tremendo ed era un macigno che pesava sull’evoluzione moderna della metropoli: più pragmatici che romantici i nostri proavi. Anche se i Navigli non sono ricomparsi, recuperiamo però, previo robusto lifting, il suo porto, quello dove una volta arrivavano e partivano barconi con carichi d’ogni genere.
Ecco il perché di questa inaspettata folla anche alla vigilia. E non importa se gli accessi fossero ancora chiusi e diverse parti ancora cantierizzate in pieno stile Expo. La riscoperta d’un porto vale bene anche qualche occhiata da lontano.
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Foto: Il Post