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23 aprile 2015

 

Stabilire il grado di benessere nelle realtà urbane è un compito arduo perché sono tanti i fattori che vi contribuiscono e che sono riconducibili ad ambiti molto diversi fra loro. L'Istat cerca, però, da bravo statista, di fare ordine e di misurare il benessere attraverso un set di indicatori. E' stato presentato oggi, presso la Sala della presidenza dell’Anci a Roma, il secondo Rapporto sul 'Benessere equo e sostenibile nelle città (UrBes)', un'estensione dell'indagine sul Bes, nata da Istat e Cnel per valutare 12 dimensione di benessere alternative al Pil, e focalizzata sull'andamento nelle aree urbane. 

La rete delle città coinvolte comprende: 

   - le 10 Città Metropolitane: Torino, Genova, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Reggio di Calabria; 

  -  le 4 Città Metropolitane giàpreviste ma non ancora costituite: Palermo, Messina, Catania e Cagliari; 

  -  altri 15 Comuni: Brescia, Bolzano, Verona, Trieste, Parma, Reggio Emilia, Cesena, Forlì, Livorno, Prato, Perugia, Terni, Pesaro, Potenza, Catanzaro. 

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