Il Sole 24Ore
16 febbraio 2015
Cristiano Dell’Oste, Saverio Fossati
Mentre la riforma del catasto si avvicina al primo via libera in Consiglio dei ministri - atteso per venerdì prossimo - molti proprietari di casa cominciano a farsi le domande più importanti: quanto varrà la mia abitazione dopo la riforma? Quanto pagherò di imposte? Rispondere con precisione oggi è impossibile. Ma si può già delineare il “metodo” che sarà seguito per passare dalle attuali rendite catastali - che fotografano il mercato immobiliare del biennio 1988-89 - ai nuovi valori patrimoniali, che saranno basati sul triennio 2012-14.
Il metodo di calcolo
Le bozze del decreto legislativo messo a punto dai tecnici delle Entrate prevedono che per le unità a destinazione ordinaria (case, uffici, negozi e pertinenze) il valore patrimoniale sia ricostruito partendo dai valori di mercato, ricavati da una serie di immobili campione e utilizzando funzioni statistiche che consentano di estendere quelle valutazioni di base, grazie a un algoritmo con un certo numero di variabili, alla singola unità. Un discorso simile riguarderà le nuove rendite (che serviranno come base imponibile per le imposte sui redditi), da ricavare in base al mercato delle locazioni, con analoghi metodi.
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