Il Sole 24Ore
6 gennaio 2015
Laura Ambrosi

 

 

Professionisti più tutelati sull'Irap. Oltre alle novità contenute nella legge di Stabilità sul riconoscimento di un credito di imposta a coloro che non impiegano personale dipendente, occorre registrare alcune recenti prese di posizione della Cassazione.

Il 19 dicembre, infatti, in una sorta di “Irap day”, sono state depositate numerose pronunce che contribuiscono a fare chiarezza sulla assoggettabilità al tributo regionale da parte degli studi professionali. La norma, infatti, non esclude chiaramente talune categorie di soggetti ovvero ben identificate situazioni e pertanto, solo attraverso l'interpretazione offerta dalla giurisprudenza è possibile delineare i limiti per la sua applicazione. Ne consegue la necessità di un'attenta valutazione delle condizioni in cui è svolta l'attività per verificare la sua assoggettabilità o meno al tributo. L'obbligatorietà dell'Irap ruota intorno al concetto di autonoma organizzazione, ossia del coordinamento di quei fattori che possono incidere sui ricavi conseguiti. 

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Per l'esercizio in forma associata tra professionisti si deve distinguere l'ipotesi in cui la collaborazione dà luogo a una vera e propria struttura con una gestione unitaria delle entrate, da quella finalizzata solo alla divisione di alcune spese di interesse comune, quali ad esempio i locali e le utenze. (...) Il contribuente, in proposito, può dimostrare che il reddito è derivato dal solo lavoro professionale dei singoli associati. 

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